inchinite
s. f. (iron. spreg.) Necessità patologica di ossequiare, di piegarsi, di cedere a qualcuno.
• Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, sintetizzava così: «L’euro ha preso il sopravvento sulla politica ed è finito nelle mani esclusive della Germania che ha rifiutato, come [Silvio] Berlusconi chiedeva da sempre, di far essere la Banca centrale europea come garante in ultima istanza dei debiti sovrani». E ancora: «Occorre riprendere il filo di una capacità europea di ribaltare il suo proprio corso da Quarto Reich. Occorre un’alternativa al renzismo che si è dimostrato succube della Merkel, sofferente di una inchinite che umilia non solo lui, ma il nostro Paese. Gli toglie dignità». (Francesco Cramer, Giornale, 6 luglio 2015, p. 7, Il Fatto).
- Derivato dal s. m. inchino con l’aggiunta del suffisso -ite.