INCLINAZIONE
. Magnetismo. - Se un magnete viene sospeso per il suo centro di gravità, esso viene costretto dalla coppia che il campo terrestre esercita sui suoi poli a disporsi col suo asse secondo la direzione delle forze stesse (direzione del campo terrestre). Esso si dispone cioè nel piano verticale che contiene tale direzione (meridiano magnetico) e in tal piano forma con l'orizzontale un angolo che si dice inclinazione magnetica: questa è quindi l'angolo che le linee di forza del campo terrestre formano con l'orizzonte. L'inclinazione si misura in gradi: si dice boreale e si conta positivamente se, come in genere nell'emisfero boreale, la punta N. dell'ago viene a disporsi sotto l'orizzonte; australe e negativa nel caso opposto. Il fenomeno fu scoperto da R. Normann intorno al 1576 in tal modo: in una sfera di sughero egli infilava diametralmente un cilindretto di acciaio non magnetizzato di lunghezza tale che il tutto galleggiasse in equilibrio indifferente: magnetizzando l'ago, il galleggiamento non veniva perturbato, ma il cilindretto si disponeva costantemente nel meridiano magnetico e la sua estremità N. risultava depressa (a Londra) di 71°,5 (primo valore osservato dell'inclinazione).
Gli apparati attuali per la misura dell'inclinazione (inclinometri) sono di due specie: A) gli apparati del tipo Circolo di Barrow, nei quali un magnete laminare a forma di losanga, munito di asse cilindrico normale al piano della lamina e passante per il suo centro di gravità, viene appoggiato su coltelli di sospensione perfettamente piani, orizzontali, e orientati in modo che il magnete possa ruotare nel piano (verticale) del meridiano magnetico. L'asse magnetico del magnete forma allora con l'orizzonte un angolo uguale all'inclinazione, che può leggersi su un cerchio graduato concentrico al punto d'appoggio dell'ago. Nell'uso di tale strumento, per effetto: 1. della non esatta coincidenza dell'asse magnetico dell'ago col suo asse di figura; 2. delle difficoltà costruttive che rendono possibile solo un'approssimativa, ma non esatta, collocazione del centro di gravità sull'asse; 3. del fatto che solo approssimativamente l'asse può considerarsi cilindrico e può disporsi nel centro del cerchio graduato; è necessario un sistema di operazioni, che sarebbe lungo descrivere e per le quali occorre consultare speciali istruzioni, atte a eliminare i conseguenti errori. La misura riesce lunga: non meno di 40 minuti, durante i quali il meridiano magnetico (e anche l'inclinazione) possono variare: sicché la precisione è limitata al mezzo primo, per quanto si usi scrivere i risultati al decimo di primo.
B) Gli apparati (più moderni) a induzione terrestre. Tali apparati consistono essenzialmente in una bobina che può essere fatta ruotare intorno a un suo diametro; generalmente, quando l'asse della bobina non è esattamente parallelo alle linee di forza del campo terrestre, in essa s'induce così una forza elettromotrice: un apposito collettore permette di unire gli estremi della bobina a un galvanometro che serve a constatarla. Solo quando l'asse della bobina in rotazione è parallelo alle dette linee di forza, e cioè disposto nel meridiano magnetico e inclinato rispetto all'orizzonte di un angolo uguale all'inclinazione, il galvanometro non è percorso da corrente. Per tentativi si raggiunge tale condizione, e allora su apposito cerchio graduato si legge l'inclinazione. Il metodo è molto più rapido del precedente e anche molto più preciso.
Nonostante varî tentativi non si è riusciti a costruire strumenti che permettano di registrare le variazioni dell'inclinazione. Negli osservatorî si registrano le variazioni della componente orizzontale e della componente verticale del campo terrestre; il quoziente dei valori istantanei di questi due elementi fornisce poi il valore istantaneo della tangente trigonometrica dell'inclinazione (v. Magnetismo terrestre).
Le linee che sulla terra congiungono i punti che hanno uguale inclinazione si dicono isocline (v.). Per quanto riguarda le variazioni dell'inclinazione magnetica col tempo, v.: magnetismo terrestre; isocline; e anche folgheraiter, Giuseppe.