INCONOSCIBILE
- Termine filosofico, che viene in uso quando, da un punto di vista agnostico, si vuol designare la realtà che si definisce come irraggiungibile dalle limitate forze del pensiero umano, e che naturalmente implica una difficoltà non agevole a risolversi, dovendosi per tale definizione esser conosciuta almeno l'esistenza della realtà che nello stesso tempo si definisce come assolutamente vietata alla conoscenza. In certa misura, una grande asserzione d'inconoscibile è quella kantiana del noumeno o "cosa in sé" non attingibile per via teoretica: per quanto, poi, Kant, lo dica asseribile in funzione dell'interesse della ragion pratica. Più tipico è l'inconoscibile affermato dall'agnosticismo naturalistico, che con É. Du Bois Reymond crede di poter integrare l'ignoramus per tutto ciò che non è ancora stato raggiunto dall'esperienza scientifica con l'ignorabimus per tutte le verità metafisiche; e che ha la sua vera e propria dottrina in H. Spencer. Per questo, l'ultimo fondamento della realtà è per definizione l'inconoscibile, perché ciascuna conoscenza è possibile solo per classificazione e riferimento di una realtà rispetto a una realtà ulteriore, e perché nessuna esperienza può mai liberarsi da una certa relazione con la soggettività, mentre dovrebbe presentare nella sua pura oggettività quel reale, che perciò resta in ultima analisi inconoscibile. Conclusioni che non sono tanto un coronamento quanto una dissoluzione del suo stesso sistema positivistico.