Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
(Italia 1969, 1970, colore, 115m); regia: Elio Petri; produzione: Daniele Senatore, Marina Cicogna per Vera/Euro International; sceneggiatura: Elio Petri, Ugo Pirro; fotografia: Luigi Kuveiller; montaggio: Ruggero Mastroianni; scenografia: Carlo Egidi; costumi: Angela Sammaciccia; musica: Ennio Morricone.
Il capo della polizia criminale va a trovare l'amante, Augusta Terzi. Mentre fanno l'amore, il poliziotto le taglia la gola. Con la massima calma, convinto di essere 'al di sopra di ogni sospetto' grazie al posto che occupa, egli trascura nel modo più assoluto di cancellare le tracce del delitto. Ritornato al commissariato, il 'dottore' brinda insieme ai colleghi per festeggiare la sua recente promozione a capo della polizia politica. In attesa di occupare il nuovo posto, viene incaricato di dirigere l'inchiesta sul caso Terzi e si reca sul luogo del delitto. Qui ripercorre mentalmente i suoi primi rapporti con la donna, a cui piaceva subire da parte dell'amante la simulazione di interrogatori autoritari. È stata la scoperta della sua infedeltà con un giovane studente, Antonio Pace, a spingere il poliziotto ad assassinarla. Appena assunto il suo incarico nel nuovo ufficio, il 'dottore' intensifica i controlli telefonici, di cui è vittima soprattutto Pace, accusato di essere un sovversivo. Nel frattempo l'inchiesta sul delitto prosegue e nell'appartamento della vittima vengono rinvenute un po' ovunque le impronte digitali del poliziotto. Sempre convinto di essere intoccabile, quest'ultimo decide di scrivere la propria autodenuncia e di recapitarla ai colleghi. Chiusosi in casa, immagina di ricevere la visita del commissario e di tutti gli alti funzionari della polizia. Convinto che questi ultimi preferiranno evitare lo scandalo piuttosto che servire la giustizia, egli costruisce mentalmente una scena nel corso della quale i colleghi cercano di costringerlo a negare ogni responsabilità nei confronti del crimine di cui egli si accusa. Mettendo fine alle proprie fantasticherie, il 'dottore' constata l'arrivo reale del commissario accompagnato da un'intera squadra di agenti decisi a scagionarlo.
Come ricorda lo sceneggiatore Ugo Pirro, all'epoca della sua uscita in Italia nel gennaio 1970 il film provocò uno shock: "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto ha rappresentato un fenomeno incredibile nel nostro paese, qualcosa di difficile da dimenticare. L'affluenza del pubblico nelle sale era enorme e in alcuni casi fu necessario interrompere la circolazione dei veicoli data la lunghezza delle file alle biglietterie. La gente si accalcava perché non credeva ai propri occhi. Credo si debba apprezzare il coraggio civile di un'opera che ha aperto la strada a tutti nel cinema politico. Ci avevano detto che saremmo finiti in carcere: era una tale bomba... Ma il film non fu bloccato dalla censura perché tutti si resero conto che la cosa avrebbe provocato uno scandalo enorme. Il particolare contesto politico del momento ‒ una crisi di governo e la volontà della Democrazia Cristiana di trovare un accordo con i socialisti dopo le bombe di Milano ‒ rese possibile l'uscita del film". Certo il contenuto di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto non era tenero nei confronti delle autorità, mostrate nella loro arroganza. "La polizia della Repubblica italiana ‒ ricorda Elio Petri ‒ nei venticinque anni successivi alla caduta del fascismo, nono-stante l'abolizione della pena capitale, ha perpetrato nelle strade e nelle piazze decine e decine di condanne sommarie contro masse indifese di operai e di contadini colpevoli unicamente di lottare contro la miseria e l'ingiustizia. Nessun poliziotto ha mai pagato per tutti questi morti. Io provavo, e provo tuttora, un odio profondo nei confronti dei mandanti ‒ appartenenti alle classi dominanti ‒ e degli esecutori di questi assassinii. Tuttavia nel film mi interessava soprattutto descrivere il meccanismo che garantisce l'immunità ai servi del potere. Volevo fare un film contro la polizia, ma a modo mio".
All'interno del cinema politico i registi hanno spesso intrapreso una strada didattica, indicando con precisione tutti gli elementi del caso e procedendo sulla base di ragionamenti irrefutabili. Petri, cineasta barocco e immaginifico, sceglie un registro completamente diverso, ricorre all'invenzione brechtiana e alle risorse del grottesco, confonde le piste servendosi degli insegnamenti di Marx e di Freud ma anche di Reich, si muove in direzione dell'onirico e sconcerta con immersioni kafkiane nei meandri del potere. Petri disturba laddove altri rassicurano. Il suo stile trompe-l'oeil si serve dell'artificio per circoscrivere meglio il reale. Freddy Buache, attento studioso del cinema italiano, nel libro Le cinéma italien 1945-1990 nota: "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto è un affascinante esercizio di stile al servizio di una sorta di sferzante racconto filosofico, che assume a tratti accenti da pamphlet contro l'ipocrisia del potere nei regimi in cui la democrazia è soltanto una comoda etichetta, un alibi che giustifica ogni tipo di repressione [...]. Per l'atmosfera e la psicologia, la sceneggiatura potrebbe a volte far pensare al miglior Simenon; ma per ispirazione e scrittura, per la sua verve nonostante i riferimenti diretti a Kafka, essa ricorda piuttosto la cattiveria dell'intelligenza voltairiana. E dimostra anche senza alcuna ambiguità come, all'interno del sistema commerciale, sia ancora possibile realizzare film fondamentalmente anticonformisti che, attraverso il cinismo, l'umorismo o il paradosso, svolgono un eccellente lavoro di demistificazione". Il film fornì inoltre a Gian Maria Volonté (che Petri diresse anche in A ciascuno il suo, 1967, La classe operaia va in paradiso, 1971, e Todo modo) l'occasione per dare prova del suo talento multiforme. Oscar come migliore film straniero nel 1970 e Premio speciale della giuria al Festival di Cannes nello stesso anno.
Interpreti e personaggi: Gian Maria Volonté (il 'dottore'), Florinda Bolkan (Augusta Terzi), Gianni Santuccio (questore), Orazio Orlando ('Biglia'), Sergio Tramonti (Antonio Pace), Salvo Randone (idraulico), Arturo Dominici (Mangani), Aleka Paizy (cameriera del 'dottore'), Vittorio Duse (Canes), Aldo Rendine (Nicola Panunzio), Pino Patti, Giuseppe Licastro, Filippo De Gara (agenti dell'interrogatorio), Massimo Foschi (marito di Augusta Terzi), Vincenzo Falanga (Pallottella), Ugo Adinolfi, Gino Usai (due fermati), Fulvio Grimaldi, Franco Marletta, Giacomo Bellini, Giuseppe Terranova, Roberto Bonanni, Guido Buzzelli, Gino Usai.
A. Ferrero, Indagine su un film al di sotto di ogni sospetto, in "Cinema nuovo", n. 204, marzo-aprile 1970.
G. Fofi, Due film 'politici': Petri e Pontecorvo, in "Quaderni piacentini", n. 40, aprile 1970, poi in Capire con il cinema, Milano 1977.
S. Zambetti, Il poliziotto a tre dimensioni, in "Cineforum", n. 92-93, maggio-agosto 1970.
P.-L. Thirard, Une critique indirecte, in "Positif", n. 123, janvier 1971.
N. Andrews, Investigation of a Citizen Above Suspicion, in "Sight & Sound", n. 3, Summer 1971.
M. Mancini, Il cinema autoritario. Note sui nuovi amerikani e i vecchi ispettori, in "Filmcritica", n. 232, marzo 1973.
Elio Petri, a cura di J.A. Gili, Nice 1974.
Elio Petri, a cura di U. Pirro, Venezia 1983.
J.A. Gili, Elio Petri et le cinéma italien, Annecy 1996.
U. Pirro, Il cinema della nostra vita, Torino 2001.
Sceneggiatura: E. Petri, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Roma 1970.