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indegno

di Angelo Adami - Enciclopedia Dantesca (1970)
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indegno

Angelo Adami

Nel senso proprio di " non conveniente ", " disdicevole ", in locuzione neutra, in If II 19 se l'avversario d'ogne male / cortese i fu... / non pare indegno ad omo d'intelletto. Per la 'nsegna degl'ignavi, che girando correva tanto ratta, / che d'ogne posa mi parea indegna (If III 54), alcuni trasferiscono " nella insegna l'indegnità di pausare, ch'era in coloro... che alla insegna dovevano correre appresso " (Lombardi; cfr. infatti Benvenuto: " quia vita istorum semper est in continuo discursu... quia non habent proprium domicilium nec habitaculum "; analogamente Castelvetro); altri - Cesari, Tommaseo, Scartazzini-Vandelli, ecc. - intendono, con l'Andreoli, " indegnata, impaziente d'ogni pur menoma pausa "; " intollerante, insofferente, con probabile zeugma morale " (Mattalia). Il Chimenz, in alternativa con " sdegnosa ", riprende l' " incapace " già del Magalotti e poi del Porena. Si veda inoltre la chiosa del Pagliaro: " se si tiene conto della latitudine semantica di degno di... il suo [di indegna] significato più congruente al testo è ‛ a cui una cosa è impropria '. Il senso della frase è pertanto: " l'insegna, girando, correva tanto rapida da non potermi mai apparire in posa, cioè ferma " (lett.: tanto rapida da apparirmi come cosa, cui lo star fermo è improprio " (Ulisse 627; v. anche 79, per il passo di If II 19).

Vocabolario
indégno
indegno indégno agg. [lat. indĭgnus, comp. di in-2 e dignus «degno»]. – 1. Di persona, non degno, non meritevole: ebbe il premio benché ne fosse i.; è i. della nostra fiducia; lo dichiararono i. di far parte del loro circolo; in partic.,...
indegnità
indegnita indegnità (ant. indegnitate, indignità, indignitate) s. f. [dal lat. indignĭtas -atis, der. di indignus «indegno»]. – 1. La condizione di chi è, o è ritenuto o ritiene sé stesso, indegno di qualche cosa: Vostro gentile sdegno...
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