indegno
Nel senso proprio di " non conveniente ", " disdicevole ", in locuzione neutra, in If II 19 se l'avversario d'ogne male / cortese i fu... / non pare indegno ad omo d'intelletto. Per la 'nsegna degl'ignavi, che girando correva tanto ratta, / che d'ogne posa mi parea indegna (If III 54), alcuni trasferiscono " nella insegna l'indegnità di pausare, ch'era in coloro... che alla insegna dovevano correre appresso " (Lombardi; cfr. infatti Benvenuto: " quia vita istorum semper est in continuo discursu... quia non habent proprium domicilium nec habitaculum "; analogamente Castelvetro); altri - Cesari, Tommaseo, Scartazzini-Vandelli, ecc. - intendono, con l'Andreoli, " indegnata, impaziente d'ogni pur menoma pausa "; " intollerante, insofferente, con probabile zeugma morale " (Mattalia). Il Chimenz, in alternativa con " sdegnosa ", riprende l' " incapace " già del Magalotti e poi del Porena. Si veda inoltre la chiosa del Pagliaro: " se si tiene conto della latitudine semantica di degno di... il suo [di indegna] significato più congruente al testo è ‛ a cui una cosa è impropria '. Il senso della frase è pertanto: " l'insegna, girando, correva tanto rapida da non potermi mai apparire in posa, cioè ferma " (lett.: tanto rapida da apparirmi come cosa, cui lo star fermo è improprio " (Ulisse 627; v. anche 79, per il passo di If II 19).