INDETERMINISMO
. Termine filosofico, designante in generale, come la parola stessa indica, il carattere di concezioni comunque neganti l'antitetico presupposto del determinismo. Per es., la concezione deterministica del volere considera quest'ultimo totalmente determinato dagli stimoli che su di esso influiscono, cioè dalla capacità di attrazione dei fini che alla sua consapevolezza si presentano: e può in tal modo giungere, come per es., in Giovanni Buridano, alla dottrina dell'impossibilità della decisione fra pari attrazioni opposte, quale la tradizione posteriore tipizzò poi nel suo asino, immobile fra i due cibi egualmente distanti e moventi. La concezione indeterministica lo considera libero da tali necessarie valutazioni conoscitive del maggiore o minor bene: e può così, concepita quella libertà come assoluto arbitrium o libertas indifferentiae, a cui non sovrasta alcuna ragione di determinarsi piuttosto in un senso che nell'altro, immobilizzare all'estremo opposto il volere in un'attività affatto simile a quella che si manifestava nel caso prospettato da Buridano, e a differenza di quella radicale e inevitabile. Analogamente, concezione deterministica del reale è quella che comunque lo considera come necessariamente determinato o da un destino razionale (per es., stoicismo) o da una divina provvidenza (cristianesimo, e in genere ogni religione e teologia) o dal meccanismo delle leggi naturali (positivismo e materialismo); indeterministica è di conseguenza quella che nega tale necessità, o semplicemente mostrando com'essa non sia universale o più radicalmente escludendola e sostituendo al regno della causa quello del caso. Esempio tipíco di questo assoluto indeterminismo è il sistema di Epicuro, che, preoccupato di garantire l'astratta libertà dell'uomo da qualsiasi necessità di legge, teorizza il concetto del clinamen per assicurare la casualità degl'incontri atomici e quindi di ogni evento. Esempio dell'altro, più moderato, indeterminismo è invece la dottrina che propriamente, in età moderna, assume quel nome (o quello equivalente, di "filosofia della contingenza"), e cioè quella del Boutroux, che circa la contingenza delle leggi naturali cercò di mostrare come queste non implicassero un'assoluta deducibilità analitica dell'effetto dalla causa, e quindi lasciassero, nel sistema della determinatezza, adito all'indeterminato e alla libertà.