indicatore di costo
indicatóre di còsto locuz. sost. m. – Nel mercato del web, parametro per la valutazione del costo delle inserzioni nelle campagne pubblicitarie o di acquisizione contatti. L'ampia tipologia degli indicatori di costo comprende i seguenti.
Cost per acquisition (CPA). ‒ Il costo sostenuto per generare un contatto, acquisire un nuovo iscritto a una newsletter o un nuovo cliente. Si calcola dividendo il costo totale della relativa campagna di acquisizione per il numero di contatti, iscritti o clienti, generato; è impiegato per confrontare la resa di differenti metodi di web marketing quali, per es., banner, e-mail promozionali, newsletter e campagne a pagamento sui motori di ricerca.
Cost per action (CPA). ‒ Il costo per indurre un utente a compiere l'azione promossa da una campagna promozionale. Si può misurare per un click su un bottone, per l'iscrizione a una newsletter o per la visita a un sito. Solitamente si calcola come il costo totale della relativa campagna di promozione diviso il numero di azioni generato.
Cost per click (CPC). ‒ Il costo per indurre un utente a cliccare su un particolare link o immagine o bottone, scopo della relativa campagna. Si calcola dividendo il costo totale della campagna di promozione per il numero di click. Per es., l'inserzionista che utilizza Google AdWords (v. Google, prodotti e servizi), paga il cost per click ogni volta che un navigatore clicca su un annuncio da lui pubblicato e non per la semplice visualizzazione (impression).
Cost per engagement (CPE). ‒ Il costo per 'ingaggiare' il destinatario di un’azione o inserzione pubblicitaria. L’ingaggio può essere definito in diversi modi, quali cliccare un link, riprenderne il contenuto su un social network o dare una risposta. Di più recente introduzione rispetto ad altri indici, è utilizzato in particolare per i social network.
Cost per impression (CPI). ‒ Il costo che l'inserzionista paga ogni volta che viene mostrato il proprio annuncio pubblicitario (banner, annuncio testuale, bottone), quindi per ogni visualizzazione. Si calcola solitamente come il rapporto tra il costo per l'intera campagna e il numero di volte che il messaggio è stato visualizzato; spesso, invece di tale parametro, viene fornito il cost per mille, cioè il costo per migliaia di visualizzazioni. Il cost per impression è impiegato per confrontare i costi di pubblicazione dei banner o degli altri annunci pubblicitari su Internet, ma è un indicatore molto debole, perché non dà idea dell'esito della campagna e non fornisce il reale valore ai fini del business. Misure più appropriate sono il cost per click o il cost per sale, che permettono di capire meglio quale sia l'esatta incidenza, positiva o negativa, dell'investimento promozione sulle vendite.
Cost per lead (CPL). ‒ Il costo che un sito sostiene o è disposto a sostenere per ricevere, attraverso una qualche formula di pubblicità, un nuovo contatto, che può essere una visita o una traccia più evidente, quale l'iscrizione a una newsletter o a un servizio. Si calcola dividendo il costo dell'intera campagna per il numero di contatti ricevuti ed è utilizzato come parametro per confrontare la resa di differenti campagne, quali Google AdWords, per individuare quella che può essere più conveniente.
Cost per mille (CPM). ‒ Il costo per migliaia, relativamente a click, impression, contatti o altre azioni. Nonostante si tratti di una misura anglosassone, si è adottato il termine latino per indicare migliaia.
Cost per sale (CPS). ‒ Il costo promozionale che un sito paga o è disposto a pagare per una vendita. Si calcola dividendo il costo dell'intera campagna per il numero di vendite effettuate e attribuibili a tale campagna ed è utilizzato come parametro di confronto per valutare le diverse rese: affinché una campagna sia profittevole è necessario che il cost per sale sia minore del margine sul carrello medio acquistato (detto anche scontrino medio).