INDIE OCCIDENTALI BRITANNICHE (ingl. British West Indies)
Nome con cui è nota la federazione (detta anche Federazione Britannica dei Caribi; ingl. British Caribbean Federation) che si è costituita il 3 gennaio 1958 fra tutti i territorî legati alla Gran Bretagna nelle Antille (v.; III, p. 495) (ad eccezione dell'arcipelago delle Bahama e delle Isole Vergini), attuando una deliberazione già presa due anni prima; la Federazione rimane nell'orbita della Comunità britannica delle Nazioni. La tabella che segue contiene l'elenco dei varî membri con i dati statistici fondamentali.
Il potere legislativo federale è esercitato dal sovrano di Gran Bretagna rappresentato da un governatore generale, da un senato di 19 membri (due per ciascun membro, eccetto Monserrat che nomina un solo senatore) e da una camera di rappresentanti, eletti da tutti gli adulti in proporzione al numero degli abitanti (17 deputati per Giamaica; 2 per Antigua, 1 per Monserrat, 2 per le Sottovento, 2 per Dominica, 2 per Grenada, 2 per S. Vincenzo, 2 per S. Lucia, 5 per le Barbados, 10 per Trinidad e Tobago: 45 in tutto).
I senatori sono nominati dal governatore generale previa consultazione coi governatori dei singoli paesi. Il potere esecutivo federale è esercitato dal governatore generale e da un Consiglio di stato costituito da un primo ministro eletto dalla camera dei rappresentanti e da 10 ministri scelti dal governatore tra i componenti la camera o il senato. Il governo britannico è responsabile per la difesa e per i rapporti con l'estero.
Ciascun membro della Federazione ha poi proprî organi legislativi ed esecutivi per tutti gli affari interni.
Potranno accedere alla Federazione l'Honduras britannico, e la Guiana Britannica, oltre alle isole Vergini.
Sulla sede della capitale si è discusso a lungo. Essa sarà nell'isola Trinidad, in prossimità dell'attuale capitale Port of Spain. Su questa designazione della sede del governo federale, che risulta eccentrica rispetto al complesso della Federazione, hanno probabilmente influito ragioni strategiche, e presumibilmente anche l'eventualità che alla Federazione acceda la Guiana Britannica. Le città principali, oltre quelle indicate nella tabella sono: Spanishtown (Giamaica; 14.000 ab.), Kingstown (S. Vincenzo, 17.000), Roseau (Dominica 13.000), Castries (S. Lucia, 25.000 ab.), S. Fernando (Trinidad, 37.000).
Carattere comune a tutte le isole è la grande prevalenza di Negri e Mulatti (oltre il 95% nella Giamaica), e il piccolo numero di Bianchi. Gli Amerindî si conservano in buon numero (circa 200.000) a Trinidad, che ha anche un modesto numero di Cinesi. Circa 30.000 asiatici sono anche nella Giamaica, ma essi provengono in prevalenza dall'India.
L'incremento della popolazione è molto rapido. Intorno al 1840 la popolazione complessiva si calcolava a 750.000 individui; nel 1921 era di 1.670.000, oggi supera i 3 milioni, l'incremento annuo è di circa il 24 per mille, e se esso si mantenesse così alto, in 40 anni la popolazione sarebbe raddoppiata. La stessa misura di incremento si ha a Puerto Rico (v., in questa App.) ma mentre qui esiste una valvola di grande efficienza nella emigrazione verso gli Stati Uniti, nella Federazione, con 70.000 bocche in più da eliminare ogni anno, la pressione demografica è molto grave in rapporto alle risorse.
Fin oltre la metà del secolo 18° la Giamaica e Barbados contavano tra le massime produttrici mondiali di canna da zucchero: le grandi proprietà dei bassopiani dove nelle estese piantagioni la mano d'opera era fornita da schiavi, erano fonti di enormi ricchezze. Più tardi l'impoverimento del suolo non curato con procedimenti razionali, la concorrenza della barbabietola, quella di altri paesi nel campo stesso della coltivazione della canna e da ultimo (ma per le conseguenze economiche forse in prima linea) l'abolizione della schiavitù, recarono un colpo pressoché irreparabile. Oggi la coltivazione della canna non è scomparsa, ma le grandi aziende poterono sopravvivere per lo più per agevolazioni fiscali e trattamento di favore sui mercati britannici. Gli schiavi liberati si trasferirono in gran numero nelle colline, dove abbatterono o diradarono la foresta e introdussero altre coltivazioni. Ma in conclusione si verificò un ristagno economico che perdurò fino alla seconda guerra mondiale. Ora si delinea una rinascita: accanto alla canna si coltivano gli agrumi alla Giamaica, dove la coltura è antica, a Dominica e S. Lucia, le banane (Giamaica, Santa Lucia, Dominica), il cacao (Dominica, Santa Lucia, Grenada, Trinidad), il caffè (Giamaica, Trinidad), il cotone (isole Sottovento), il tabacco (Giamaica, Dominica), ecc.
Ma i prodotti agricoli, molto simili nelle varie isole, non bastano a sostenere l'economia. La Giamaica e Trinidad si trovano senza dubbio in condizioni migliori perché la prima è una grande produttrice di bauxite, la seconda di petrolio (5.000.000 di t di greggio nel 1957). Ciò ha prodotto un afflusso di capitali esteri, soprattutto dagli S. U. A.; e per Giamaica un richiamo di capitali è determinato anche dall'industria alberghiera, che si sviluppa sempre più in virtù delle attrattive paesistiche di questa isola tropicale. Per l'avvenire della Federazione le prospettive maggiori sono rappresentate dallo sviluppo delle industrie e dei traffici con l'estero (il commercio tra i varî membri della Federazione è modesto a causa della uniformità dei prodotti); i problemi inerenti debbono essere considerati nella sfera di interesse della Federazione nel suo insieme. Tale è l'obiettivo dell'"Organizzazione per lo sviluppo e il benessere della regione caribica", creata nel 1940 c0n sede a Barbados, la quale ha già dato vita ad opere e a progetti che per la loro entità non avrebbero potuto essere intrapresi dai singoli governi insulari. La necessità di questi sforzi collettivi è stato il movente principale dell'istituzione della Federazione.
Per altri particolari vedi alle singole voci in questa Enciclopedia.
Bibl.: A. Burns, History of the British West Indies, Londra 1954; M. Proudfoot, Britain and the United States in the Caribbean, Londra 1954.