INDIE OCCIDENTALI BRITANNICHE (App. III, 1, p. 860)
BRITANNICHE Storia. - La colonizzazione britannica nelle Antille è praticamente cessata con lo scioglimento della Federazione delle Indie Occidentali (1958-1962). Alle isole è stata concessa l'autonomia interna quali Stati associati del Regno Unito. Alcune di esse, tuttavia, sfruttando la loro maggiore prosperità, hanno ottenuto, via via, la totale indipendenza: Giamaica e Trinidad e Tobago nel 1962, Barbados e Guiana nel 1966.
I paesi caribici di lingua inglese, consci che il loro destino è legato alla comunità latino-americana, tendono nuovamente all'unione. Il 1° maggio 1968 essi hanno formato una zona di libero scambio, la Caribbean Free Trade Area (CARIFTA), comprendente i dodici paesi o territori del Commonwealth (Barbados, Giamaica, Guiana, Trinidad e Tobago, Antigua, Dominica, Grenada, Montserrat, St. Kitts-Nevis, St. Lucia, St. Vincent, Turks-Caicos). Il 4 luglio 1973 a Port of Spain è stato firmato un accordo che rafforza il mercato comune, dando vita alla Comunità dei Caribi, aperta a tutti i territori delle Antille britanniche (v. antille, in questa App.). Grenada ha ottenuto l'indipendenza il 7 febbraio 1974. In seguito alla perdurante insoddisfazione di un gruppo di paesi meno sviluppati della Comunità caribica (Antigua, Dominica, Grenada, Montserrat, St. KittsNevis, St. Lucia, St. Vincent), designati appunto Less Developed Countries (LDC) è stato concordato un programma di industrializzazione (dicembre 1975), in modo che tali paesi possano partecipare più attivamente alla comunità più progredita (CARICOM), di cui sono membri Barbados, Giamaica, Guiana e Trinidad e Tobago.
Bibl.: C. Nicole, The West Indies, Londra 1965; E. Williams, The history of the Caribbeans 1492-1969, Toubridge (G. B.), 1970; E. De Kadt, Patterns of foreign influence in the Caribbean, Londra 1972.