indultabile
agg. Passibile di indulto, di provvedimento legislativo di clemenza nei confronti dei detenuti.
• Una festa per più di diecimila in nome delle libertà e della giustizia sociale, dicono le cronache di ieri a Cosenza, in solidarietà coi 13 «cospiratori» del Sud ribelle per i quali la requisitoria, appena pronunciata, reclama 76 anni tra galera e libertà vigilata. Li incolpa di aver turbato il G8 di Genova. Reato non indultabile, per altro, grazie all’astensione di una deputata verde in commissione Giustizia all’epoca del provvedimento di parziale clemenza. (Checchino Antonini, Liberazione, 3 febbraio 2008, p. 6, Attualità) • La versione originaria prevedeva l’obbligo del processo breve (due anni per ogni fase) solo per i reati sotto i 10 anni. Adesso riguarderà tutti i delitti, anche quelli più gravi (mafia e terrorismo) con l’escamotage della durata differente. Ne fruiranno tutti, pure i recidivi, altrimenti sarebbe stato incostituzionale. Due anni e sei mesi per i processi sotto i dieci anni, tre per quelli al di sopra. Le norme entreranno in vigore subito, per i crimini, indultabili, commessi prima del maggio 2006. (Liana Milella, Repubblica, 7 gennaio 2010, p. 12, Cronaca) • Sparita la norma transitoria che avrebbe permesso di applicare la legge a tutti i procedimenti in corso (quelli di [Silvio] Berlusconi inclusi) per i reati indultabili, cancellati gli articoli 1 e 4 (relativi ai rimborsi per i processi lumaca e i giudizi di fronte alla Corte dei conti), su input del Quirinale è cambiato anche l’impatto della riforma su milioni di procedimenti che rischiavano l’estinzione. (A. Gen., Messaggero, 17 marzo 2011, p. 11, Primo Piano).
- Derivato dal v. tr. *indultare con l’aggiunta del suffisso -abile.
- Già attestato nella Repubblica del 19 novembre 2006, Torino, p. VII (Niccolò Zancan).