motoveicolo, industria del
Insieme delle attività che producono e commercializzano veicoli a motore a due ruote. La minore scala di produzione rispetto all’industria dell’automobile (➔ automobilistica, industria), ha permesso la moltiplicazione delle iniziative imprenditoriali, molte delle quali rimaste in ambito artigianale e amatoriale fino alla Seconda guerra mondiale. In seguito, la produzione, concentrata fino ad allora essenzialmente in Europa e negli Stati Uniti, venne avviata anche in altri Paesi, come Giappone, India e Cina. Negli ultimi anni del 20° sec. il mercato mondiale è stato dominato dalle imprese giapponesi (Honda, Kawasaki, Suzuki, Yamaha).
L’industria italiana vide nascere all’inizio del Novecento molte aziende, quali la Gilera nel 1909 (➔ Gilera, Giuseppe), la Benelli nel 1911, la Garelli nel 1919, la Moto Guzzi nel 1921 (➔ Guzzi), a cui si aggiunse un significativo numero di nuovi protagonisti nell’immediato dopoguerra. Dopo una fase di rapida crescita, si avviò il declino del settore, non potendo le imprese italiane competere con i nuovi concorrenti internazionali. Il rilancio venne invece dalla Piaggio (➔), che si era sviluppata durante la guerra come industria aeronautica. Nel 1946 fu brevettata la ‘Vespa’, motociclo di nuova ispirazione, che divenne l’emblema stesso dello sviluppo italiano e competeva con la ‘Lambretta’, fabbricata a Milano dalla Innocenti. La società Piaggio, dopo una fase di declino e una breve ripresa con G.A. Agnelli, fu ceduta al gruppo Colaninno, che rilanciò l’azienda, acquistando l’Aprilia, che controlla Laverda e Moto Guzzi, e aprendo filiali in Spagna, India, Cina, Vietnam e Indonesia. La Piaggio è divenuta così il quarto gruppo al mondo per fatturato in questo settore.