induttanzimetro
induttanzìmetro [Comp. di induttanza e -metro] [MTR] [EMG] Strumento per misurare l'induttanza propria di componenti circuitali. Ve ne sono di vari tipi. (a) I. a oscillatore-frequenzimetro: adatto per misurare l'induttanza di componenti con capacità propria trascurabile oppura nota, è costituito da un oscillatore a radiofrequenza provvisto di frequenzimetro che ne indica la frequenza e costruito in modo che, con adatto artificio, si possa collegare il componente in esame in serie all'induttore del suo circuito oscillante, se l'induttanza da misurare è piccola, oppure in parallelo ad esso, se tale induttanza è relativ. grande; l'induttanza incognita è dedotta dalla variazione della frequenza dell'oscillatore. (b) I. a ponte: sono i più usati e sono costituiti da un ponte di misura in corrente alternata: → ponte. (c) I. voltamperometrico, o a tre strumenti: adatto per componenti fortemente induttivi (in pratica, induttori), è schematizzato nella figura. Il componente in esame, per es. una bobina Lx, è percorsa simultaneamente dalla corrente continua fornita dal generatore b (la cui intensità I è misurata dall'amperometro c) e dalla corrente alternata, di pulsazione ω, fornita dal trasformatore f; l'intensità efficace totale (corrente continua più alternata) I' è misurata dall'amperometro g, mentre un voltmetro i misura la tensione efficace V ai suoi capi; d è un induttore d'arresto che impedisce alla corrente alternata di raggiungere il generatore di corrente continua b, il condensatore h impedisce alla corrente continua di raggiungere il voltmetro e il condensatore e chiude il circuito in alternata; un reostato a serve per regolare, nel caso di bobine con nucleo ferromagnetico, l'intensità continua I al valore di normale funzionamento (per una bobina con nucleo, l'induttanza varia al variare della magnetizzazione media del nucleo, cioè con l'intensità I della componente continua della corrente in essa); si ha: Lx=V/[ω(I'2-I2)1/2].