INFANZIA (XIX, p. 188)
L'assistenza all'infanzia. - La più importante organizzazione internazionale per i soccorsi all'infanzia è la UIPE (Union Internationale de Protection de l'Enfance), basata sulla dichiarazione di Ginevra dei diritti dell'infanzia del 1923. Essa è stata fondata a Ginevra il 20 settembre 1946 colla fusione dell'UISE (Union Internationale de Secours aux Enfants, Ginevra 1920) e dell'AIPE (Association Internationale de Protection de l'Enfance, Bruxelles 1921), la prima a carattere più pratico, la seconda a carattere più documentario, entrambe alimentate da donazioni spontanee, provenienti dai più diversi paesi, specie gli Stati Uniti.
Dalla sede centrale o dalle sezioni nazionali i soccorsi sono diretti principalmente all'infanzia danneggiata direttamente o indirettamente dalla guerra; essi sono di natura materiale (distribuzione di viveri, vestiario, medicinali, istituzione di mense, ambulatorî, preventorî, ecc.) e morale (madrinato, protezione giuridica e sociale, ecc.). L'Unione collabora naturalmente con le grandi istituzioni internazionali che si interessano anche dell'infanzia, sia quelle governative sia quelle private.
La delegazione italiana ha cominciato a funzionare, con sede a Roma, dal 1945, e nei primi tre anni in coordinamento con diversi comitati d'assistenza, aveva beneficato più di 15.000 bambini, distribuito 700 t. di soccorsi in natura, istituito 4000 madrinati, fondato a Erba (Como) l'Istituto "Mamma Irma" per la rieducazione dell'Infanzia mutilata di guerra, colla munifica donazione di un italo-peruviano, il dott. Pietro Vaccari, in memoria della madre. (Un altro rifugio per queste piccole vittime, che in Italia assommano a 15.000, è poi sorto colla ("Casa del piccolo mutilato", organizzata da don Carlo Gnocchi a Milano).
All'UIPE sono affiliate quasi tutte le organizzazioni similari del mondo, laiche o religiose, grandi o piccole; tra di esse ha assunto particolare importanza la Radda Barnen ("Salvate i bambini!"), che, fondata in Svezia nel 1919, ha creato un'imponente catena internazionale di soccorsi all'infanzia in tutti i paesi, Italia compresa, con una serie di iniziative ingegnose, fra cui è degna di rilievo quella ancora in corso di propaganda per una "Giornata mondiale del bambino" da tenersi il 29 febbraio degli anni bisestili, nella quale ognuno dovrebbe versare in pro' dell'Opera il guadagno di un giorno lavorativo.
L'Associazione benefica Don Suisse ("Il dono svizzero") è stata anche molto attiva in Italia nel dopoguerra, come pure l'altra svizzera del villaggio Pestalozzi di Trogen.
La solidarietà internazionale tra paese e paese, o nazionale tra provincia e provincia, si sta anche manifestando, dal dopoguerra in poi, coll'organizzazione di viaggi e soggiorni di bimbi deperiti, provenienti da zone o famiglie più colpite, in luoghi ed ambienti più propizî. In Italia, per es., gruppi di bambini hanno usufruito, a cura delle associazioni internazionali suddette di ospitalità estiva in Danimarca e altrove; piccoli sinistrati del mezzogiorno sono stati ospitate, a cura dell'UDI, da famiglie campagnole del Nord.
L'attività assistenziale in Italia è esplicata prevalentemente dall'ONMI (Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia), con istituzioni varie (consultorî, asili, refettorî, colonie) in 7378 comuni e un totale di bambini assistiti per 1.750.489 (statistiche 1946).
Le tristi ed urgenti necessità del dopoguerra diedero vita ad originali istituzioni benefiche, sorte per iniziativa privata e sovvenzionate in seguito da contributi dello stato, del Vaticano, delle opere già ricordate e di privati, sia italiani, sia stranieri. Il primo "villaggio del fanciullo" sorto in Italia nel dopoguerra, con criterî di rieducazione morale e sociale dei fanciulli ricoverati fu quello di Santa Marinella (Roma), dovuto a don Antonio Rivolta della Compagnia di San Paolo, coadiuvato da Pietro e Maria Longhi: il villaggio è democraticamente retto dagli stessi fanciulli. Seguì alla fine del 1945 quello di Lanciano, per opera di un ex-cappellano militare, don Guido Visendaz, che, sull'esempio del villaggio del fanciullo americano di padre Flanaghan negli Stati Uniti, trasformò una banda di giovanissimi traviati in un'ordinata comunità autogovernata. Altri villaggi sono sorti, come quello di Bari, e quello "Norma De Martino" dell'Opera Ragazzi nostri a Salerno, o stanno sorgendo. Da ricordare poi i Focolari istituiti dal centro minorile del giudice Colucci, sotto il patronato del Ministero della giustizia.
Un altro tipo di assistenza all'infanzia ed alla fanciullezza è nato dalla collaborazione del consiglio italo-americano del lavoro con organizzazioni statunitensi, quali la Federazione americana del lavoro, l'Unione internazionale delle lavoratrici del vestiario femminile, l'American Relief for Italy: si tratta della fondazione di istituti di arti e mestieri per orfani di lavoratori caduti in guerra, fra i 9 e i 12 anni. Il primo di essi, intitolato a F. D. Roosevelt, per ragazzi, è stato inaugurato nel luglio 1948 a Mondello (Palermo); un altro, per ragazze, è in preparazione presso Carrara. Infine, un istituto Figli d'Italia, per 250 bambini, figli di vittime politiche, è sorto a Monterotondo nel Lazio, a cura dell'ONMI.