inferenzialismo semantico
inferenzialismo semàntico locuz. sost. m. – Teoria del filosofo R. Brandom, definita semantic inferentialism, secondo la quale i contenuti di un enunciato sono definiti dalle inferenze semantiche che ne possono essere ricavate (Making it explicit;senting discourse and discorsive commitment, 1994, e Articulating reasons; an introduction to inferentialism, 2000, trad. it. 2002). Il significato di un enunciato è dato dalle premesse e dalle conseguenze che i parlanti possono trarne, posti gli aspetti normativi (stati e atteggiamenti) e le pratiche sociali del discutere e del ragionare. Il chiedere e il fornire ragioni riposano su aspetti normativi della socialità, su diritti che nell’articolare le ragioni mediante il linguaggio vengono attribuiti e assunti ai parlanti e dai parlanti. Il contenuto concettuale di un enunciato è stabilito dal suo ruolo inferenziale; se enunciati diversi convergono quanto alle conseguenze, allora essi posseggono il medesimo significato. Si tratta di un inferenzialismo della semantica degli enunciati, non delle regole di inferenza logica. In tale prospettiva Brandom si contrappone alle concezioni rappresentazionaliste del linguaggio, incentrate sul riferimento e sulla rappresentazione, che hanno caratterizzato la filosofia analitica del linguaggio e della mente, privilegiando invece lo studio dell’inferenzialismo e dell'espressione (il dibattito fra rappresentazionalismo e i. si avvia già con la recensione del primo saggio di Brandom a opera di J. Fodor ed E. Lepore nel 2001). Mediante l’i. s. Brandom realizza una costruzione sistematica in cui, integrando le tesi di Wittgenstein e di Frege, e rimodulando prospettive kantiane e hegeliane, analizza l’oggettività e la struttura normativa della razionalità.