INFERRIATA (fr. grille; sp. reja de hierro; ted. Eisengitter; ingl. grating)
In senso lato s'intende per inferriata una parete traforata con predominio del vuoto sul pieno, atta a separare o difendere, e costituita da elementi metallici fra loro rigidamente collegati (v. cancello; ferro, XV, p. 103 segg.; ringhiera, ecc.).
Scarso uso ebbero le inferriate di finestra nelle case greche e romane, e dovettero avere semplici disegni, se anche nelle pitture parietali del I e II stile appaiono solo gli schemi rettangolari o a losanga ostellati, affini alle transenne. Rudi graticciati di ferro furono le inferriate dei castelli, dei conventi e delle prigioni nel Medioevo. Con la fioritura delle arti industriali dal sec. XI al XV, in Francia, in Spagna, in Germania, in tutta Italia, e specie in Toscana, il fabbro si tramuta in artiere capace di forgiare l'aspra materia obbedendo non più soltanto alle ragioni dell'utilità, ma a quelle superiori della bellezza; e i semplici schemi d'inferriata si arricchiscono di motivi decorativi intercalati in lamiera stagliata e le sbarre di ossatura si attorcono e s'intrecciano per ricevere e connettere i più varî motivi ornamentali in ferro e in bronzo.
Anche dall'attuazione dei più semplici schemi derivano variazioni che possono essere caratteristiche di tempo e di luogo, a seconda che i ferri siano quadri o piatti o tondi, che s'innestino per attraversamento o per incastro o che siano l'uno all'altro saldati o stretti da fasciature o da anelli; a volte l'inferriata si sviluppa tutta entro la luce della finestra, a volte ne sporge avendo i bordi ripiegati a immorsarsi nel contorno o si rigonfia in basso allo scopo di permettere la veduta laterale agli ambienti che ne sono difesi; spesso è terminata in alto da ornamenti varî che formano fastigio e assume valore preponderante nella decorazione della zona basamentale degli edifici.
Se ai fabbri francesi spetta il vanto di aver toccato la più alta perfezione nell'esecuzione delle inferriate gotiche e barocche, ai fabbri italiani spetta quello di aver saputo conservare attraverso il tramutarsi degli stili compostezza di costruzione e sobrietà di disegno.
Furono le botteghe senesi e lucchesi prima, poi le emiliane e le romane a guidare tutta la fioritura d'inferriate che ornano i nostri edifici del Rinascimento e del Barocco. Notevoli sono le influenze orientali in alcune inferriate spagnole che sporgono a semicilindro dalla facciata.
Dopo i tentativi d'imitazione stilistica dell'Ottocento, nella moderna edilizia gli schemi elementari hanno ripreso il sopravvento e la ricerca dell'effetto è fondata spesso sulla raffinatezza dell'esecuzione o sull'impiego di metalli più nobili del ferro (alluminio, anticorodal, alpacca in profilati); mentre a ridurre la molestia che all'abitabilità degli ambienti deriva dalle inferriate fisse si ricorre talvolta a tipi avvolgibili o scorrevoli che consentono di liberare completamente il vano della finestra.
V. tavv. LIII e LIV.
Bibl.: Oltre quella di ferro battuto; cancello, v.: H. Lüer e M. Creutz, Geschichte der Metallkunst, Stoccarda 1904; C. Uhde, Die Konstruktionen und die Kunstformen der Architektur, IV, Eisen und Bronze, Berlino 1911.