infezione
Incontro e moltiplicazione tra un microrganismo e un macrorganismo
Batteri, virus, protozoi e funghi sono microrganismi; se incontrano un organismo superiore, o macrorganismo (uomo, cane, scimmia e così via), e vi permangono per breve tempo senza moltiplicarsi, causano una contaminazione. Se invece i microrganismi si moltiplicano nell'organismo ospite, causano un'infezione. Talvolta l'infezione non provoca danni al macrorganismo, ma in alcuni casi può causare gravi malattie, dette infettive
Si possono distinguere infezioni causate da microrganismi già presenti nell'ospite, e pertanto dette endogene (termine che deriva dal greco e che significa "generato dentro"), e infezioni causate da microrganismi esterni, dette esogene (cioè "generate fuori").
Le infezioni endogene ‒ fra cui possiamo ricordare le gastroenteriti e le infezioni della bocca ‒ sono spesso causate da microrganismi normalmente presenti dentro il nostro corpo che, a un certo punto, per indebolimento fisico o altre cause, non riusciamo più a tenere sotto controllo: allora i microrganismi si moltiplicano e causano l'infezione. Certe infezioni endogene sono causate dal trasferimento di microrganismi da un organo all'altro: per esempio, può succedere che microrganismi normalmente presenti nell'intestino si trasferiscano nell'apparato urinario, oppure che batteri presenti nel cavo orale (bocca, tonsille) arrivino al cuore.
Le infezioni esogene, invece, si verificano quando un microrganismo entra dall'esterno direttamente nel nostro corpo. L'infezione esogena può essere causata da contatto con persone che hanno malattie infettive contagiose (per esempio influenza, morbillo, pertosse), morsi di animali infetti (topi, ma anche gatti e cani), ferite, punture di insetti (per esempio la zanzara, che in determinate condizioni ambientali può provocare la malaria).
Fortunatamente, grazie ai meccanismi di difesa presenti in ognuno di noi, non è così facile che i microrganismi causino infezioni. Il primo ostacolo che essi incontrano è la pelle o le mucose, vale a dire il rivestimento di cellule che ricopre le cavità interne del nostro corpo, come la bocca. Pelle e mucose, se non hanno ferite, oltre a essere un ostacolo fisico producono secrezioni ‒ sudore, saliva, lacrime, urina ‒ che hanno proprietà antibatteriche e che possono tenere i microrganismi fuori dal nostro corpo. Quando questi primi meccanismi di difesa non sono efficienti o sufficienti, intervengono meccanismi biologici più complessi (immunitario, sistema). Se il microrganismo riesce a superare gran parte dei meccanismi di difesa messi in azione dall'ospite e inizia a moltiplicarsi compare l'infezione. Ma anche in questi casi non sempre l'ospite si ammala.
Possiamo dire che l'infezione si trasforma in malattia quando, dopo un periodo di incubazione ‒ variabile a seconda del microrganismo ‒ il microrganismo riesce a superare le difese del sistema immunitario e si moltiplica tanto da danneggiare molte cellule e quindi l'organismo ospite.
L'infezione può essere acuta oppure cronica. Nel primo caso l'infezione viene superata dopo un preciso periodo di tempo, relativamente breve. Nel secondo caso, invece, l'infezione può durare anche anni, in genere con disturbi più modesti. Ci sono poi casi in cui l'ospite è in buone condizioni di salute, ma il microrganismo è sempre presente nel suo corpo. Si dice allora che l'ospite è un portatore sano: non è malato, ma 'porta' il microrganismo nel suo corpo e può essere sorgente di infezione (cioè, può trasmettere l'infezione ad altri).
Le infezioni possono contrarsi ingerendo alimenti o bevande inquinate (così può essere trasmessa, per esempio, l'epatite A) oppure attraverso l'aria, e quindi la respirazione (così è veicolato il virus dell'influenza). Certi virus sono trasmessi attraverso i rapporti sessuali o con sangue infetto (per esempio, il virus HIV che provoca l'AIDS). I microrganismi possono penetrare direttamente, come nel caso del morso di un cane, che può apportare la rabbia, oppure attraverso le ferite che sono una via d'ingresso (per esempio, nel caso del tetano).