INFUSO (lat. scient. infusum)
È la soluzione d'una sostanza medicamentosa ottenuta immergendo le droghe in acqua bollente e lasciandovele macerare per un tempo più o meno lungo; dopo si passa il tutto attraverso un filtro di tela, si preme leggermente il residuo lavandolo infine con tanta acqua fino a raggiungere la quantità prescritta di colatura. Le droghe non debbono essere sostituite dai rispettivi estratti fluidi.
La Farmacopea italiana (1929) registra i seguenti infusi prescrivendo la percentuale della droga rispetto alla colatura: infuso d'adonide (4%), d'altea (2%), d'arnica (1%), di camomilla (5%), di colombo (5%), di digitale (1%), d'ipecacuana (1%), di ginepro (3%), di cusso (6%), di lichene islandico (5%), di lino (2%), di malva (4%), di quassia (5%), di rabarbaro alcalino (6 parti di rabarbaro contuso, 2 di carbonato di sodio, 100 di acqua), di poligala (3%), di sena (2%), di sena composto, o acqua lassativa di Vienna (10 parti di foglie di sena, 2 d' anice volgare, 15 di solfato di sodio, 20 di manna), di tamarindo (3%), di tiglio (5%), di valeriana (5%).