ingegnarsi
Di uso raro, col valore del latino medievale ingeniari (Uguccione da Pisa Derivationes: " ab ingenium ingenior-aris, ingenium exercere, ingeniose se habere et ponitur pro decipere "); indica l'atto di esercitare l'ingegno (v.) nei suoi vari significati, col valore fondamentale di " escogitare ".
Così in Vn XIX 14 66 ingegnati, se puoi, d'esser palese, col senso generico di " cerca ", " procura ". In Rime CXVI 19 l'anima folle, ch'al suo mal s'ingegna, indica l'anima che cerca " ingegnosamente " o " studiatamente " il proprio male, col rappresentarsi (dipinge, v. 21) nella fantasia l'immagine della donna che è suo desiderio e tormento. Similmente chi ha sognato " Si sforza con l'acume del proprio intelletto " di ricordare le immagini dimenticate del sogno, s'ingegna / indarno si ridurlasi a la mente (Pd XXIII 50). Inoltre, in Pd XXIX 94 Per apparer ciascun s'ingegna e face / sue invenzioni, il verbo allude alle ingegnosità oratorie (motti e iscede, v. 115) con cui i predicatori si sforzavano di acquistare fama proprio in quanto l'ingenium nel linguaggio retorico è lo strumento principale dell'inventio (sue invenzioni) intesa come reperimento della materia con cui costruire l'orazione. In Cv III IV 4 là dove lo pensiero nasce da amore... quivi l'anima profondamente più che altrove s'ingegna, il riferimento è all'ingegno come capacità dell'intelletto di accedere a conoscenze profonde, e quindi indica lo stato per cui le risorse dell'ingegno sono tese a trovare (l'ingegno come strumento di inventio) le parole adeguate ai pensieri d'amore; nel capitolo precedente D. aveva detto: la mia anima, cioè lo mio affetto, arde di potere ciò con la lingua narrare (III 14).