BERGMAN, Ingmar
(App. III, I, p. 226; IV, I, p. 252)
Regista teatrale e cinematografico svedese. Ritiratosi in esilio a Monaco di Baviera nel 1971, per protesta contro il fisco svedese, vi gira The serpent's egg (L'uovo del serpente, 1977), cui segue Höstsonaten (Sinfo nia d'autunno, 1978), realizzato in Norvegia − interpreti I. Bergman e L. Ullman −, sui conflitti emotivi nati tra una madre e una figlia ormai adulta in occasione del primo incontro dopo anni di separazione. Il film è all'altezza delle opere maggiori di B., a differenza del successivo Aus dem Leben der Marionetten (Un mondo di marionette, 1980). Tornato in patria, firma nel 1982 Fanny och Alexander (Fanny e Alexander), vero e proprio testamento spirituale, summa dei motivi della sua opera e insieme ritorno autobiografico alle prime esperienze di adolescente, rivissute sotto il segno luminoso del gusto dello spettacolo. A questi temi è pure ispirata l'autobiografia che B. ha scritto nel 1987, Lanterna magica (trad. it., 1987), rievocazione, attraverso i flashback della memoria, delle sue esperienze umane e artistiche. Il teatro è stato ancora al centro dell'ultimo film di B., Efter repetitionen (Dopo la prova, 1984).
Bibl.: P. Cowie, I. Bergman, Londra 1982; P. Livingston, I. Bergman and the rituals of art, Ithaca-Londra 1982; I. Bergman. La mort, le masque et l'être, a cura di M. Estève, Parigi 1983.