ingorgo istituzionale
loc. s.le m. Scadenza temporale prevista dalla Costituzione della Repubblica Italiana che impedisce il sovrapporsi del termine del mandato presidenziale con lo scioglimento delle Camere; per estensione, sovrapposizione temporale di scadenze o di competenze di organi istituzionali diversi.
• In realtà la questione riguarda anche l’ipotetico ingorgo istituzionale che potrebbe venirsi a creare nella primavera del 2013. In quel caso il piano di [Giorgio] Napolitano dovrebbe prevedere il voto politico a inizio aprile, poi l’elezione del nuovo Capo dello Stato e infine, da parte di quest’ultimo, l’assegnazione dell’incarico al presidente del Consiglio. In caso contrario, l’ipotetico voto a febbraio posizionerebbe il cambio di guardia al Quirinale nel bel mezzo delle consultazioni o, al limite, tra l’incarico al neopremier e il giuramento della squadra di governo. Una situazione abbastanza paradossale che Napolitano vorrebbe evitare a tutti i costi. (Carlantonio Solimene, Tempo, 4 novembre 2012, p. 7, Primo Piano) • I Supremi giudici non danno più tempo alla politica. Né al Parlamento. In un quadro politico di sostanziale ingorgo istituzionale tra l’elezione del nuovo segretario del Pd (domenica), la nuova fiducia che dovrà chiedere il governo Letta-Alfano (mercoledì), la crisi nel centrodestra con le intemperanze di Berlusconi e Forza Italia, i giudici costituzionali danno il loro contributo alla chiarezza e decidono subito sulla costituzionalità del Porcellum. Subito vuol dire oggi, al massimo domani. (Claudia Fusani, Unità, 4 dicembre 2013, p. 6, Politica) • Prima di valutare la sentenza, è bene districarsi in un ingorgo istituzionale. All’Aja hanno sede ben tre tribunali internazionali. La Corte di Giustizia esiste dal 1945, è il tribunale mondiale delle Nazioni Unite, ed è competente per le vertenze fra gli Stati: perciò ha giudicato del caso fra Croazia e Serbia. La Corte Penale, in funzione dal 2002, è incaricata di giudicare gli individui colpevoli di gravi crimini internazionali che gli Stati non sanno o non vogliono perseguire (non vi aderiscono, fra altri, Stati Uniti, Russia e Cina). Il Tribunale Penale per l’ex-Jugoslavia, istituito dall’Onu nel 1993, è competente per genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità, commessi da persone nei conflitti di Croazia, Bosnia Erzegovina, Kosovo e Macedonia. (Adriano Sofri, Repubblica, 4 febbraio 2015, p. 17, Mondo).
- Composto dal s. m. ingorgo e dall’agg. istituzionale.
- Già attestato nel Corriere della sera del 23 febbraio 1989, p. 2, Politica (Guido Gentili).