BRATTI (Brachi, Bracchi, Brazi), Ingrano (Ingramo, Enghiramo)
Nacque verso il 1325 da Rolandino, dottore delle leggi; quantunque egli stesso si dichiari "da Carpi" e tale sua origine sia stata convalidata dalla tradizione, recenti indagini lo vorrebbero nativo di Modena in quanto il padre era cittadino e residente modenese. Di una famiglia Bratti originaria di Modena si ha comunque notizia in Carpi dal sec. XIV al XVI.
In giovane età il B. lasciò la sua terra natale seguendo il padre, pubblico magistrato a Padova, e iniziò presso la locale università gli studi giuridici (la sua presenza a Padova è attestata negli anni 1349 e 1353). Conseguito il dottorato, riuscì presto ad ottenere il favore dei signori di Milano, che lo adoperarono, nella pubblica amministrazione e per importanti missioni diplomatiche. Negli anni 1367-69 fu vicario del podestà visconteo di Brescia Federico Gonzaga; tra il 1370 e il 1373 ricoprì a Milano l'alto ufficio di vicario di provvisione; nel 1380 lo troviamo a Cremona investito di una pubblica carica non meglio precisata per conto di Bernabò Visconti. Dopo la morte di Bernabò si conquistò anche la fiducia di Gian Galeazzo Visconti. Così nel 1388, quando già si profilava il grande conflitto tra Firenze e il Visconti, il B. fu mandato due volte a Firenze per assicurare la Signoria delle intenzioni pacifiche del suo signore e impedire che intervenisse nella guerra del Visconti contro i Carraresi signori di Padova.
Altre missioni diplomatiche, sempre in rapporto al conflitto milanese-fiorentino, condussero il B. nel 1390 a Pisa e nel 1393 nuovamente a Firenze. Nel 1395 lo troviamo vicario generale in Parma, sempre per conto di Gian Galeazzo, che lo delegò anche a emettere, insieme con il podestà e con il capitano di Parma, la sentenza per una difficile controversia sorta tra il marchese Niccolò Pallavicino e il vicario di Soragna. Nel luglio del 1398 gli fu affidato di nuovo l'alto e prestigioso ufficio di vicario ducale di provvisione, ufficio che espletò sino alla morte avvenuta nel settembre del 1400.
Il B. è l'autore di una Chronica della Mirandola, la quale, redatta in volgare, va dall'anno 1320 al 1380, continuata poi da Battista Papazzoni fino al 1533. Scritta a esaltazione della "nobilissima progenie delli figlioli Manfredj" e dedicata a Marsilio e Ghiberto Pio signori di Carpi, l'opera ha un pregevole valore storico oltreché letterario. Nella parte più antica il B. si fa divulgatore della leggenda derivata dalla Cronaca di fra' Giacomo da Voragine, di una pretesa discendenza delle famiglie dei figli di Manfredo, cioè i Pio, i Pico e i Papazzoni, dall'imperatore Costanzo.
Del B. è anche una breve responsio "Cur tenet infantem coluber crudelis in ore" in versi latini all'invettiva "Contra arma comitis Virtutum" di Coluccio Salutati: essa si inserisce nella polemica letteraria tra la cancelleria fiorentina e quella viscontea che accompagnava il grande conflitto sorto tra le due potenze.
Fonti e Bibl.: La cronaca del B. è stata pubblicata a cura di F. Cerretti con il titolo Chronica della Mirandola et della nobilissima progenie delli figlioli di Manfredi,della Corte di Quarantola..., in Mem. stor. di Mirandola, I, Mirandola 1872. Quattro copie manoscritte di epoche diverse, forse direttamente dall'originale della Chronica andato perduto, con la continuazione del Papazzoni, si conservano nellArchivio Guaitoli di Carpi, 170, 178, 185, 189. Tre di esse sono precedute dall'epistola dedicatoria indirizzata nel 1380 a Marsilio e Ghiberto Pio, che ha l'ampiezza di una pagina; una copia è preceduta da un estratto della Cronaca di fra' Giacomo da Voragine. La responsio è conservata manoscritta nella Biblioteca Ambrosiana di Milano nel cod. H 211 inf. (P. O. Kristeller, Iter Italicum, I. pp. 293, 319). Una breve biografia del B. è stata tracciata da E. P. Vicini, in Atti e mem. della R. Deputaz. di storia patria per le prov. modenesi, s. 7, V (1928), pp. XXVIII-XXX. Vedi inoltre I reg. dell'Uff. di provvisione e dell'Uff. dei sindaci sotto la dominazione viscontea, a cura di C. Santoro, Milano 1932, ad Indicem;G. Tiraboschi, Biblioteca modenese..., I, Modena 1781, p. 343; Id., Mem. stor. modenesi, IV, Modena 1794, pp. 118, 126, 132, 141, 174, 178, 188; A. Pezzana, Storia della città di Parma, I, Parma 1837, p. 241; A. Sammarini, Bibl. di autori carpigiani, in Mem. stor. e doc. sulla città e sull'antico princ. di Carpi, II, Carpi 1879-80, p. 54; P. Guaitoli, Bibl. stor. carpigiana, in Ricordanze,patrie, I, Carpi 1882, pp. 249 s.; Carteggio Tiraboschi-Cabassi, in Mem. stor. e doc. sulla città e sull'antico princ. di Carpi VI, Carpi 1894, pp. 73, 541 s.; G. Collino, La preparazione della guerra veneto-viscontea contro i Carraresi, in Arch. stor. lombardo, XXXIV (1907), p. 249; Id., La guerra veneto-viscontea contro i Carraresi ibid., XXXVI (1909), pp. 11, 37; D. M. Bueno de Mesquita, Giangaleazzo Visconti Duke of Milan, Cambridge 1941, p. 124; Rep. fontium hist.Medii Aevi, II, p. 581.