iniquitade
In Cv IV IX 8 con ciò sia cosa che in tutte queste volontarie operazioni sia equitade alcuna da conservare e iniquitade da fuggire, per il suo rapporto antitetico con ‛ equità ' (v.) il termine assume un preciso valore filosofico, indicando la negazione di quel principio generale di giustizia che promuove il diritto positivo e assicura il vivere civile.
Diverso valore ha in Cv IV XI 6 nel quale [avvenimento] nulla distributiva giustizia risplende, ma tutta iniquitade quasi sempre, la quale iniquitade è proprio effetto d'imperfezione, dove si riferisce all'imperfezione delle ricchezze (cfr. § 5), che primamente è manifesta ne la indiscrezione del loro avvenimento (§ 6), cioè nei modi irrazionali della loro distribuzione tra gli uomini: cfr. Luc. 16, 9, e v. INIQUO. Lo stesso senso anche in Cv IV XI 8 e 9.