INNOCENZO I papa
Figlio di Innocenzo di Albano, fu eletto papa il 22 dicembre 401, quale successore di Anastasio I. Il suo pontificato si svolse nel tempo in cui Alarico re dei Goti mirava al dominio di Roma; e quando la città fu presa nell'agosto 410, egli si trovava a Ravenna cogli ambasciatori inviati colà, per indurre l'imperatore Onorio a una pace stabile con Alarico e liberare così Roma da un perpetuo pericolo. Dedicò in Roma la basilica dei Ss. Gervasio e Protasio (ora S. Vitale) alle falde del Quirinale, eretta dalla "donna illustre" Vestina; e il Libro Pontificale conserva l'elenco degli oggetti preziosi e dei possessi concessi a questo titolo. Attese con tutto il suo impegno a stabilire l'uniformità delle regole morali canoniche e liturgiche nella Gallia, Spagna e tutta l'Italia, imponendo l'osservanza delle regole e usi della chiesa romana. Confermò ad Anisio e poi a Rufo vescovi di Tessalonica i poteri già accordati dai papi Damaso, Siricio e Anastasio sullo Illirico. Quando Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli, fu condannato all'esilio dall'imperatore Arcadio I, si adoperò presso Onorio, in favore di lui e dei suoi aderenti, senza però riuscire nel suo intento. Sanzionò pure con lettera del 27 gennaio 417 la condanna pronunciata dai concilî di Milevi e di Cartagine contro gli errori di Pelagio e di Celestio, assecondando in questo le istanze di sant'Agostino. Morì il 12 marzo 417.
Le sue lettere si hanno nella raccolta di P. Constant, Epistolar. Romanorum Pontif., Parigi 1721, col 738 segg.; ed anche nel Corpus Scriptorum eccles. latinorum di Vienna, XXXV, pp. 92-98; Migne, Patr. lat., XX, pp. 457-640; P.
Bibl.: Horosii, Historiar., VII, p. 39; Jaffè, Regesta Roman. Pontiff., Lipsia 1885, I, pp. 44-49; L. Duchesne, Liber pontificalis, Parigi 1886, I, p. cclxi, p. 220 segg.; Dict. de Théologie Cathol., Parigi 1923, VII, pp. 1940-50.