INO ('Ινώ, Ino)
Figliuola di Cadmo e di Armonia, va sposa ad Atamante, re dei Minî, in Orcomeno, dopo che questi già ha avuto Frisso ed Elle da Nefele. Ma per influsso di Nefele o di Era, Atamante impazzisce e un giorno, scambiando la moglie Ino coi figlioletti Learco e Melicerte per una leonessa con due leoncini, le dà la caccia, riuscendo ad impadronirsi di Learco che uccide: I., con l'altro figlioletto, si precipita in mare tra Megara e Corinto e viene, per l'intervento di Dioniso e di Afrodite, accolta fra le Nereidi e venerata come Ino Leucotea, mentre sorte consimile tocca a Melicerte, che diventa il dio marino Palemone. Ino Leucotea è divinità protettrice dei naviganti in pericolo: notissimo il soccorso da lei prestato ad Ulisse (Odyss., V, 333 segg.). In tale qualità venne dai Romani identificata con la Mater Matuta, e il figliuolo suo con Portuno. Ebbe largo culto esteso a grandissima parte del mondo greco.