INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Il termine è usato per indicare la presenza nell'aria di sostanze, allo stato di gas, vapori, nebbie o pulviscoli, che possano riuscire nocive o moleste agli esseri viventi o dannose per i materiali utili. Spesso viene anche usata la parola inglese smog ottenuta per fusione da smoke "fumo" e fog "nebbia". Gl'inquinanti possono essere di origine naturale (emanazioni vulcaniche, radioattive, gas putrefattivi da terreni paludosi, polveri sollevate dal vento, pollini e spore fungine) o derivare da attività svolte dall'uomo. Quest'ultimo è il caso più frequente e ad esso si riferisce normalmente il termine.
Già nel 13° sec., in seguito all'introduzione dell'uso del carbon fossile, si verificarono, specialmente in Inghilterra ed in Germania, inconvenienti dovuti alla presenza nell'aria di prodotti della combustione incompleta del carbone. Ma è soprattutto nel corso del 18° e del 19° secolo che, con l'avvento della cosiddetta "rivoluzione industriale", sono andati progressivamente diffondendosi i casi di i. dell'atmosfera esterna da parte dei prodotti gassosi o corpuscolati secondarî all'attività di talune industrie.
In tempi più recenti alcuni gravi episodî d'intossicazione collettiva hanno richiamato l'attenzione del legislatore e del pubblico sul problema. Tra gli episodî più clamorosi: quelli verificatisi nel 1930, in Belgio (vallata della Mosa) con 63 morti; nel 1948, negli S.U.A. (Donora) con 20 morti; nel 1950, nel Messico (Poza Rica) con 22 morti; nel 1952, in Inghilterra (Londra) con circa 4000 morti. Più che tali episodî, dovuti a circostanze fortunatamente eccezionali, ha destato preoccupazioni il riscontro di azioni nocive, continue e cumulative, esercitate dagl'inquinanti presenti nell'aria in quantità infinitesimali e senza apparenti immediati effetti.
Delle varie cause d'i. a. alcune, quali le combustioni in genere e la diffusione dei motori a scoppio, sono comuni a tutti i centri abitati e provocano il cosiddetto "i. di fondo"; altre, rappresentate da particolari attività industriali, interessano solo determinate località. Le combustioni contribuiscono notevolmente a provocare l'i. a. per le impurezze contenute nei combustibili (specialmente zolfo) e per il cattivo funzionamento dei relativi impianti; vengono così riversati nell'atmosfera, oltre anidride carbonica e vapor d'acqua non nocivi, ossido di carbonio, anidride solforosa, idrocarburi, ceneri, fuliggine. I gas di scarico degli autoveicoli contengono varî inquinanti: ossido di carbonio, idrocarburi incombusti o parzialmente ossidati, aldeidi, acidi, particelle carboniose, composti di piombo; per i motori Diesel anche anidride solforosa. La loro produzione aumenta specialmente per effetto delle continue variazioni di regime cui sono sottoposti i motori, nei centri abitati. L'i. a. d'origine industriale varia notevolmente a seconda della natura delle lavorazioni; si producono polveri, gas, vapori nocivi o irritanti ed anche sostanze maleodoranti, alcune delle quali, come i mercaptani, percepibili a concentrazione infinitesimali. Le industrie che maggiormente provocano i. a. sono quelle per la lavorazione dei combustibili, le metallurgiche, le chimiche in genere. In un prossimo futuro potrà assumere notevole importanza l'i. a. da sostanze radioattive, emesse da impianti per l'utilizzazione di energia nucleare.
Grande influenza sull'i. a. hanno le condizioni metereologiche e specialmente i cosiddetti "stati d'inversione termica" caratterizzati dalla permanenza in contatto del suolo di masse di aria più fredda di quella degli strati sovrastanti; ciò provoca la sospensione dei moti convettivi e quindi l'accumulo nell'aria degl'inquinanti.
La natura dei danni che l'i. a. può produrre sulla salute non è ancora perfettamente chiarita. Sicura è la sua influenza sui fatti infiammatorî dell'albero bronchiale e frequente è l'azione irritativa sulle congiuntive e sulla mucosa delle prime vie respiratorie. Discussa è l'eventuale relazione tra i. a. ed aumento del cancro polmonare. Alcuni l'ammettono, specialmente per la presenza nell'aria delle città di quantità misurabili di sostanze cancerogene (benzopirene); altri la negano, sulla base di indagini statistiche. Oltre all'azione nociva propriamente detta, alcuni inquinanti dotati di odori nauseanti provocano grave molestia ed in taluni soggetti essi possono determinare gravi turbamenti nell'equilibrio neurovegetativo con conseguenti insonnia, inappetenza, nausea, vomito.
Non sono stati ancora definiti i limiti di tollerabilità per i varî inquinanti atmosferici e la questione è resa più difficile dal fatto che l'azione dei singoli inquinanti viene potenziata dalla contemporanea presenza nell'atmosfera di due o più di essi. Accertata è anche la possibilità che per reazioni tra gli inquinanti e i normali costituenti dell'aria, facilitate dalla radiazione solare e dalla presenza di pulviscoli metallici, si formino nuove sostanze di più spiccate proprietà nocive o irritanti.
Oltre alle azioni dannose sulla salute l'i.a. può produrre danni alle colture ed alla fertilità del suolo, al bestiame di allevamento, agli edifici, alle strutture metalliche.
I provvedimenti atti a impedire o ridurre l'i. a. sono varî come varie sono le sue cause. Per le combustioni occorrono: regolazione, manutenzione e buona conduzione dei relativi impianti nonchè impiego di combustibili di buona qualità. Per il traffico motorizzato bisogna innanzi tutto studiare il modo di renderlo più spedito ricorrendo non solo a norme di polizia stradale, ma anche a soluzioni urbanistiche più aderenti alle esigenze moderne del traffico. Per le attività industriali si rendono necessarî idonei accorgimenti tecnici e soprattutto l'accentramento degli stabilimenti insalubri in zone industriali lontane dagli abitati.
Bibl.: L. C. Mc Cabe, Air pollution, New York 1952; A. R. Meetham, Atmospheric pollution, Londra 1952; A. Parker, Atmospheric pollution, Londra 1954; Atti del XVII Congresso Assoc. Ital. Igiene, Venezia 24-28 ottobre 1954; Committee on air pollution, Report, Londra 1955; Atti del Convegno inquinamento atmosfera urbana, Milano, 21-22 marzo 1956; Atti del Convegno metodi studio inquinamento atmosferico, Saint Vincent, 19-21 febbraio 1957; V Rapporto Comitato Esperti OMS. L'inquinamento atmosferico, Ginevra 1957 (Serie raporti tecnici, n. 158), 1958; Atti del Convegno inquinamento atmosferico, 15-16 maggio 1959.