inretire
L'idea della ‛ rete ', cioè di un impedimento in senso figurato, da cui l'anima può essere trattenuta o liberata, ricorre in Pg XXI 76 Ornai veggio la rete / che qui vi 'mpiglia e come si scalappia. Sulla scorta di quest'immagine D. adotta il verbo i. applicandolo ai dubbi che possono impedire l'intelligenza di qualche verità: Pd 196 dentro ad un nuovo [dubbio] più fu' inretito, " idest illaqueatus in rete ", traduce efficacemente Benvenuto.
Il verbo, che D. usa anche in latino, è di derivazione classica e specialmente ciceroniana: " Stoici... disputationum suarum atque interrogationum laqueis te irretitum tenerent " (De Orat. I X 43). Come variante, in luogo di redire, compare In Pd XVIII 11; Cfr. Pétrocchi, ad locum.