INSETTICIDI (XIX, p. 357; App. I, p. 732; II, 11, p. 52)
Al gruppo degli i. clorurati, appartengono oltre al DDT e all'esaclorocicloesano, composti preparati più recentemente fra i quali occupano un posto importante quelli ottenuti per sintesi di Diels-Alder a partire da esaclorociclopentadiene e dei quali il chlordane o octacloro rappresenta il primo termine della serie. Preparato da J. Hyman (brevetto messicano 1947) è ormai di impiego molto limitato. In suo luogo si usano prodotti preparati successivamente quali l'eptacloro, l'aldrina, la dieldrina, l'endrina e l'isodrina. La dieldrina è chimicamente più stabile degli altri termini della serie ma anche l'aldrina presenta caratteri di notevole stabilità ed attività. Per questa ed altre proprietà l'aldrina viene largamente usata nella disinfestazione del terreno sia da sola sia in miscela con concimi, in special modo granulari. Tutti i prodotti di questo gruppo sono liposolubili e possono perciò essere assorbiti attraverso la pelle ed accumulati nel grasso del corpo. Producono intossicazioni croniche.
Allo stesso gruppo degli insetticidi clorurati appartiene il toxafene brevettato negli S.U.A., ed ottenuto per clorurazione del canfene fino ad un contenuto in cloro del 67-69%. È attivo contro molti insetti ma è di azione lenta e viene usato soprattutto nella lotta contro gli insetti del cotone.
Il gruppo di sostanze di maggiore interesse e di recente sviluppo è costituito dagli insetticidi organici fosforati comunemente noti come "esteri fosforici", scoperti da G. Schrader durante la seconda guerra mondiale. Sono derivati organici dell'acido fosforico e tiofosforico, agiscono inibendo la colinesterasi e sono estremamente tossici verso gli insetti e gli animali a sangue caldo. Tutti i termini di questo gruppo posseggono in misura più o meno accentuata proprietà sistemiche che li rendono particolarmente adatti nella lotta contro gli afidi, ma sono dotati in genere di uno spettro d'azione molto vasto, tanto che sono attivi anche contro gli acari verso cui in genere gli altri insetticidi non mostrano attività. Gli insetticidi organici fosforati non sono resistenti agli agenti idrolizzanti, sono liposolubili e possono perciò essere assorbiti attraverso la pelle; dotati di forte tossicità acuta non dànno origine a fenomeni di accumulo nel corpo umano.
Il primo termine preparato industrialmente, denominato "esaetil tetrafosfato", contiene come principio attivo il tetraetil pirofosfato (TEPP). Il composto della serie che ha trovato maggiore applicazione è invece il dietil p-nitro fenil tiofosfato più comunemente noto come Parathion o E 605; è un liquido oleoso, giallo, pochissimo solubile in acqua, idrolizzabile senza molta difficoltà, estremamente velenoso. Viene posto in commercio per scopi agricoli alla concentrazione massima del 50%. Il parathion ha trovato impieghi in molti campi e la sua produzione industriale è elevatissima.
L'omologo metilico del parathion viene denominato metil parathion e si differenzia dal parathion per la sua notevole minore tossicità verso gli animali a sangue caldo.
Sono termini di questo gruppo, con spiccate proprietà sistemiche, l'ottometilpirofosforamide (OMPA o Schradan), il bis (dimetilamido)- fluorofosfato (Isopestox) e l'O, O-dietil-o- (2-etilmercapto-etil)-tiofosfato (Systox): la loro fitotossicità ha impedito la generalizzazione del loro impiego.
Alla classe degli insetticidi organici fosforati appartengono composti la cui tossicità verso gli animali a sangue caldo è notevolmente inferiore rispetto agli altri termini della serie: fra questi si possono citare l'o,o dietilditiofosfato di dietilmercaptosuccinato (Malathion), l'O,O-dietil-O(2-isopropil-4-metil-pirimidil [6]) tiofosfato (Diazinone), l'O,O-dimetil-O(3-cloro-4-nitrofenil) tiofosfato (Clorothion), il 2-cloro-2-dietilcarbamossil-1-metilvinildimetilfosfato (Fosfamidone), l'N-monometilamide dell'acido O, O-dimetilditiofosforilacetico (Rogor) ed altri.
Ai composti fosforati già nominati molti altri se ne possono aggiungere, che sono stati preparati in questi ultimi anni e che si differenziano gli uni dagli altri per qualche caratteristica accessoria quali: diverso spettro d'azione, diversa velenosità, diversa sistemicità ecc. Si possono citare, fra i tanti, quelli più recenti, quali l'estere p-clorofenil-tiometilico dell'acido O, O-dietil-ditio-fosforico (Trithion) e il 2,3-p-diossano S, S (dietil ditiofosfato) (Delnav) che possiedono in elevato grado un'attività acaricida. Gli esteri fosforici hanno permesso di effettuare lotte contro insetti, prima impossibili; così mediante il Parathion si può combattere il Dacus oleae, e con il Rogor si combatte lo stesso insetto senza conferire all'olio tossicità a causa dei residui. L'insetticido-resistenza, così grave con i prodotti clorurati, è molto meno preoccupante con quelli fosforati, che pertanto vengono oggi impiegati, sotto diverse formulazioni (nastri, aerosol, soluzioni, emulsioni) nella lotta contro la mosca domestica.
Recentemente è stato studiato ed è entrato nell'uso l'1-naftil N-metil carbammato (Sevin) particolarmente indicato nella lotta contro gli insetti masticatori dei fruttiferi.
Bibl.: H. H. Shepard, The chemistry and action of insecticides, New York 1951; D. E. H. Frear, Chemistry of the pesticides, New York 1955; R. L. Metcalf, Advances in pest control research, New York 1957; P. Fontana, in Vita e Pensiero, Milano, gennaio 1959, p. 45.