INSETTICIDI (XIX, p. 357; App. I, p. 732; II, 11, p. 52; III, 1, p. 885)
Sono praticamente scomparsi dall'uso gl'i. inorganici, salvo l'arseniato di piombo sporadicamente usato in vigneti e frutteti.
Una forte riduzione hanno subìto gl'i. organici clorurati, molti dei quali sono stati proibiti, mentre per altri si sono imposte limitazioni all'uso. I clorurati infatti sono prodotti stabili e persistenti che non vengono detossificati né chimicamente né biologicamente e scompaiono prevalentemente per sublimazione o evaporazione. I loro vapori diffondono così su tutta la superficie della terra e si ritrovano residui anche dove mai impiegati, come nell'Antartide. Essendo solubili nei grassi e non nell'acqua, non vengono escreti con le feci, ma accumulati nel fegato e nei grassi di riserva; si concentrano nella catena alimentare fino a raggiungere livelli pericolosi, sembra, per la sopravvivenza dei predatori più grandi. Il DDT è in particolare indiziato per il rammollimento dovuto a cattiva calcificazione sia delle ossa sia del guscio delle uova di alcuni rapaci; tuttavia proprio il DDT, insostituibile per la lotta contro la malaria, viene tuttora largamente impiegato in paesi in via di sviluppo.
Gl'i. fosforati sono sempre più numerosi e diversificati. Si può disporre di prodotti svariatissimi, ad azione immediata o lenta; rapidamente detossificati (in poche ore) o stabili per mesi con tutte le possibilità intermedie; attivi per contatto, inalazione, ingestione e quindi adatti per insetti a diverse abitudini alimentari (succhiatori, masticatori, minatori, ecc.); ad azione localizzata o a diffusione citotropica o sistemica; idrosolubili o liposolubili; ad azione generalizzata contro insetti, acari e altri animaletti o variamente selettivi; efficaci sulle piante, sui semi, nel terreno, nelle acque o sui muri domestici, di magazzini o stalle: nel 1973 risultavano in commercio in Italia ben 63 principi attivi diversi.
Una gamma di prodotti un po' meno ampia è offerta dai carbammati che si sono affiancati al Carbaryl, prodotto che resta il più importante della classe. I carbammati agiscono da anticolinesterasici come i fosforati: tuttavia è rara l'insorgenza di resistenze incrociate; essi non sono di regola fitotossici (per il Carbaryl è stata recentemente segnalata un'attività come regolatore di crescita) e sono meno pericolosi per gli animali superiori, almeno a parità di efficacia insetticida coi fosforati. Inoltre i residui del metabolismo dei carbammati sono completamente innocui.
Negli ultimi anni sono ritornati in auge i prodotti d'origine naturale: quassine, rotenone e soprattutto piretro, mentre è pressoché scomparsa la nicotina, molto tossica. È in corso ricerca per introdurre nuovi princìpi attivi provenienti da fonti naturali: così è stato introdotto il Cartap, che blocca l'attività sinattica nei gangli, estratto inizialmente da un animale, anziché da un vegetale come gli altri princìpi citati. Una posizione speciale occupano i feromoni e gli ectisoni, le cui possibilità di applicazione sono allo studio.
I vantaggi dei prodotti di origine naturale possono riassumersi nella selettività, soprattutto verso i mammiferi, nella rapidità di decomposizione, nell'innocuità dei residui. I vantaggi superano gli svantaggi, dati per lo più dall'alto costo. Particolarmente diffuso è il più recentemente, come derivato parzialmente sintetico (diversi prodotti di origine giapponese). Piretro e suoi derivati sono quasi sempre formulati con piperonil-butossido che agisce da sostanza sinergica coll'impedire l'ossidazione del principio attivo, sia all'aria per effetto di luce e calore, sia nell'insetto che con l'ossidazione detossificherebbe il principio attivo.
Un problema a parte è dato dalla lotta acaricida: essa è resa difficile dalla speciale resistenza delle uova di acari, soprattutto quelle invernali, e dalla frequenza dei fenomeni di assuefazione e resistenza.
Oltre a numerosi esteri fosforici e alcuni carbammati attivi, sia come i., sia come acaricidi, esistono diversi acaricidi specifici: carbammati, nitrofenoli, esteri fosforici e altri; singolare struttura hanno quelli contenenti cloro e zolfo, questo spesso in forma solfonica (Fenson, Chlorfenson, Tetradifon e altri).
Alcuni i. applicati al terreno agiscono anche contro i nematodi. Per es., l'Aldicarb, carbammato insetticida e acaricida, agisce da efficace nematocida ad azione residua.; allo stesso scopo si usano alcuni esteri fosforici (Nemacur, Neosar, Prophos, Thionazin). Più spesso la lotta ai nematodi si fa fumigando il terreno con alogenuri alifatici o olefinici (bromuro di metile, 1,2-dibromo-3-cloropropano, 1,2-dibromoetano, 1,3-dicloropropene) o loro miscele; si usano anche il Dazomet, che libera nel terreno metilisotiocianato e acido solfidrico con azione disinfestante generale (nematocida, fungicida, diserbante, insetticida), e il Metam sodio (metilditiocarbammato sodico), con simile azione disinfestante dovuta a liberazione di metilisotiocianato.
Bibl.: F. A. Gunther, L. R. Jeppson, Modern insecticides and world food protection, Londra 1960; R. D. O'Brien, Toxie phosphorus esters, New York 1960; D. F. Heath, Organophosphorus poisons, ivi 1961; C.L. Metcalf, W. P. Flint, R. L. Metcalf, Destructive and useful insects, ivi 1962; G. Schrader, Die Entwicklung neuer insektizider Phosphoräureester, Weinheim 1963; M. Jacobsen, Insect sex attractans, New York 1965; R. D. O'Brien, I. Yamamoto, Biochemical toxicology of insecticides, ivi 1970; Metzer, Hormonal and attractan pesticide technology, Park Ridge 1971; W. Perkow, Wirksubstanzen der Pflanenschutz- und Schädlingsbekämpfungsmittel, Berlino 1971 (I Ergänzunglieferung, ivi 1974; II Ergänzungslieferung, ivi 1976).
Legislazione italiana. - A norma del d.P.R. 3 ag. 1968, n. 1255, sono considerati presidi sanitari e sottoposti ad autorizzazione, controllo e registrazione: a) i prodotti destinati a combattere gli organismi animali e vegetali, i microrganismi e virus, nocivi alla produzione agricola e alla conservazione delle derrate alimentari; b) i prodotti destinati a impedire con azione di repulsione, di ostacolo, di prevenzione il danno causato dagli organismi viventi indicati nella precedente lettera a); c) i gas tossici destinati alla difesa delle piante e dei loro prodotti; d) tutti gli altri prodotti usati per determinare o coadiuvare l'azione di protezione delle piante e dei loro prodotti e di difesa delle derrate alimentari immagazzinate.
In relazione alla loro tossicità per l'uomo gl'i. sono classificati in quattro classi: la I comprende i presidi sanitari contenenti un principio attivo la cui DL 50 per via orale nel ratto è inferiore a 500 mg/kg; la II quelli la cui DL 50 è compresa tra 50 e 500 mg/kg; la III quelli la cui DL 50 è superiore a 500 mg/kg e la IV quelli la cui manipolazione e impiego normali possono comportare rischi trascurabili per l'uomo.
La produzione dei presidi sanitari dev'essere effettuata esclusivamente in stabilimenti autorizzati dal ministero della Sanità ed è sottoposta a particolari controlli. I presidi stessi sono sottoposti a registrazione e per la loro vendita occorre un'abilitazione rilasciata a persone di età superiore ai 18 anni e che abbiano superato un colloquio su materie tecniche specificate nell'art. 11 del citato d.P.R. In applicazione dello stesso decreto è stato vietato, con decreti del ministro per l'Agricoltura, l'impiego in agricoltura dei seguenti presidi sanitari: princìpi attivi a base di antibiotici chemioterapici, acetato di fenil mercurio; olio di creosoto; composti organici del mercurio; DDT entro dosi e casi specificati; meta- e paracreosolo; quintozene; clorociclodienici; monofluoro acetammide; amminotriazolo; esacloro cicloesano.