insulino-resistenza
Situazione clinica caratterizzata dalla necessità di utilizzare quantità di insulina superiori alla norma per mantenere la glicemia entro livelli normali. Generalmente l’insulino-resistenza fa parte del quadro del diabete mellito di tipo 2, in cui si osservano nel plasma livelli di insulina normali o superiori alla norma che però non sono sufficienti a mantenere la glicemia al tasso adeguato. È ormai evidente la stretta relazione tra adiposità viscerale e insulino-resistenza. Vari fattori, riscontrabili in condizioni di obesità addominale, possono condurre all’insulino-resistenza: la lipotossicità, dovuta all’aumento della concentrazione ematica di acidi grassi liberi e all’aumento più o meno marcato dei trigliceridi plasmatici totali o della quantità di trigliceridi nelle VLDL (Very low density lipoprotein), la produzione di adipocitochine infiammatorie, lo stress ossidativo. Tali fattori, insieme a un’iperattività compensatoria delle β-cellule e a una predisposizione genetica, possono condurre nel tempo a una ridotta riserva funzionale β-cellulare che si manifesta con una progressiva iperglicemia. A questo punto, l’evoluzione verso il diabete subisce un’accelerazione da parte dei sopraggiunti effetti glucotossici. In alcune rare forme di diabete, l’insulino-resistenza è dovuta alla riduzione dell’affinità dei recettori per l’insulina, o alla presenza di anticorpi anti-insulina o anti-recettore dell’insulina. → Diabete