intellettivo
Occorre tre volte nel Convivio e vale " intellettuale " (v.), " dotato d'intelletto " e insieme " capace d'intendere "; l'espressione ‛ potenza i. ' sta per " intelletto ", " facoltà intellettuale ".
III II 13 La sensitiva sanza quella essere non puote, e non si truova in alcuna cosa che non viva; e questa sensitiva potenza è fondamento de la intellettiva, cioè de la ragione: e però ne le cose animate mortali la ragionativa potenza sanza la sensitiva non si truova, ma la sensitiva si truova sanza questa (cfr. Arist. Anima II 3, 414a 29-31 " Potentiarum autem animae, quae dictae sunt, aliis quidem insunt omnes, aliis vero quaedam harum, quibusdam vero una sola ", e 415a 8-11 " Quibus enim inest animus corruptibilium, his et reliqua omnia, quibus autem illorum unumquodque, non omnibus animus "): D. riprende il concetto aristotelico secondo cui nell'anima le facoltà superiori non possono stare senza quelle inferiori, e non viceversa (i. qui rende l'aristotelico διανοητικόν di 414a 32 ed è sinonimo di ragionativa; cfr. Schütz, Thomas-Lexicon, sub v. intellectivus, che dà i sinonimi rationalis e intellegibilis).
Lo stesso concetto è ribadito in IV VII 14 si come dice lo Filosofo nel secondo de l'Anima, le potenze de l'anima stanno sopra sé come la figura de lo quadrangulo sta sopra lo triangulo, e lo pentangulo, cioè la figura che ha cinque canti, sta sopra lo quadrangulo: e così la sensitiva sta sopra la vegetativa, e la intellettiva sta sopra la sensitiva (cfr. Anima II 3, 414b 20-22 " Manifestum igitur, quoniam eodem modo una erit ratio animae et figurae; neque enim ibi figura est praeter triangulum et quae consequenter sunt, neque hic anima praeter praedictas est ", e 28-31 " Similiter autem se habet ei quod de figuris est, et quae sunt secundum animam; semper enim in eo quod est consequenter, est potentia, quod prius est, in figuris et in animatis, ut in tetragono quidem trigonum est, in sensitivo autem vegetativum ").
III XIII 5 La qual cosa anco [far si conviene, ché,] avvegna che le intelligenze separate questa donna mirino continuamente, la umana intelligenza ciò fare non può; però che l'umana natura - fuori de la speculazione, de la quale s'appaga lo 'ntelletto e la ragione - abbisogna di molte cose a suo sustentamento: per che la nostra sapienza è talvolta abituale solamente, e non attuale, che non incontra ciò ne l'altre intelligenze, che solo di natura intellettiva sono perfette. Si notino le espressioni umana intelligenza e umana natura da un lato, intelligenze separate e l'altre intelligenze che solo di natura intellettiva sono perfette dall'altro. L'intelletto umano nei riguardi della scienza è sapiente in atto solo nella speculazione, altrimenti ha l'abito della sapienza; ciò non avviene per le intelligenze separate che, non fornite di corpo, non hanno le facoltà inferiori che al corpo sono legate (potenze vegetativa e sensitiva) e quindi sono perfette come nature intellettuali: cfr. Mn I III 7 Nam, etsi aliae sunt essentiae intellectum participantes, non tamen intellectus earum est possibilis ut hominis, quia essentiae tales speties quaedam sunt intellectuales et non aliud, et earum esse nichil est aliud quam intelligere quod est quod sunt; quod est sine interpolatione, aliter sempiterne non essent; cfr. B. Nardi, Dal Convivio alla Commedia (Roma 1960, 43-44), e Tomm. Sum. theol. I 54 5c " Angeli autem non habent corpora sibi naturaliter unita... Unde de viribus animae non possunt eis competere nisi intellectus et voluntas. Et hoc etiam Commentator dicit, XII Metaphys. [com. 36], quod substantiae separatae dividuntur in intellectum et voluntatem ".