intelligibilita
intelligibilità [Der. del lat. intelligibilitas -atis, da intelligibilis "comprensibile", che è da intelligere "capire", e quindi "comprensibilità"] [ELT] La comprensibilità di una comunicazione da parte di un soggetto ricevente, generalm. riferita a una comunicazione telefonica. Tale i. dipende da vari elementi: rumori ambientali, disturbi introdotti dal circuito e dagli organi di commutazione, distorsioni, larghezza della banda trasmessa, ecc. Prove di i. si fanno a mezzo di operatori, trasmettendo da un estremo del collegamento telefonico un elenco di logatomi (sillabe o gruppi di sillabe) che vengono ricevuti e annotati all'altro estremo; si prendono particolari precauzioni per rendere l'esito della prova il più possibile indipendente dalle attitudini degli operatori e si assume come i. della conversazione la percentuale dei logatomi ricevuti correttamente. La banda di frequenze alle quali è sensibile l'orecchio medio va da circa 16 a circa 20 000 Hz; tuttavia per una buona i. e anche per una buona riproduzione del timbro della voce è sufficiente trasmettere una parte di tale banda, e precis. la banda 300÷3400 Hz, che costituisce il normale canale telefonico adottato in tutte le reti di telecomunicazione. Ciò è chiaramente mostrato dalla cosiddetta curva di i. fonica (v. fig.), che è il diagramma dell'i. relativa a una conversazione da cui, mediante un filtro passa-basso, siano state tolte tutte le frequenze acustiche maggiori di quella in ascissa: trasmettendo anche le alte frequenze non si consegue un aumento notevole dell'i., che è già pari a circa il 90 % a 3000 Hz. Concetti e procedure analoghi si hanno anche per comunicazioni radiofoniche, per le quali vanno anche considerate l'intensità del campo radio nel sito ricevente (dipendente, fra l'altro, dalla potenza trasmessa) e la sensibilità del ricevitore. Analoga, anche se più semplice, è la situazione per segnali telegrafici.