intemperanza
D. distingue tra vizi ‛ innati ' o ‛ connaturali ' e vizi ‛ consuetudinari ' sì come la intemperanza, e massimamente del vino (Cv III VIII 17).
Il termine ha qui valore di " incontinenza " o " smoderatezza ", cioè il contrario della ‛ temperanza ', una delle undici virtù aristoteliche, che è regola e freno de la nostra gulositade e de la nostra soperchievole astinenza ne le cose che conservano la nostra vita (IV XVII 4).