internalizzazione
Termine usato in economia con significati affini, ma diversi fra loro. In economia aziendale indica l’inserimento all’interno dell’impresa (insourcing) di un’attività che viene effettuata utilizzando le competenze di una società esterna, la quale possiede il know-how (➔) necessario, oppure la realizzazione interna di attività economiche che sono svolte in Paesi differenti. Con operazione opposta a quella dell’outsourcing (➔), l’azienda effettua i., per es., avviando la produzione di beni intermedi, altrimenti acquistati dall’esterno, che devono essere impiegati per ottenere il prodotto finale. L’azienda è spinta a effettuare una i. da situazioni di fallimento del mercato (➔ mercato, fallimenti del): per es. per l’impossibilità di determinare un prezzo per beni immateriali come know-how, conoscenze manageriali ecc. (integrazione orizzontale), o per la scarsa riconoscibilità dei contraenti, per razionalità (➔) limitata, per moral hazard (➔ azzardo morale), per la presenza di asimmetrie informative (➔ asimmetria informativa), per l’impossibilità di stipulare contratti completi in un orizzonte temporale sufficientemente lungo e così via. L’i. implica per l’impresa un aumento dei costi amministrativi di gestione delle nuove attività, ma favorisce l’abbattimento di quelli di transazione. L’azienda, infatti, risulta in taluni casi più efficiente rispetto al mercato nel coordinamento, nel controllo, nel monitoraggio delle attività e nell’organizzazione degli scambi. Si realizza, inoltre, l’i. dei costi esterni provocati dall’inquinamento, o in generale da altre esternalità (➔), quando si cerca di indurre gli individui le cui transazioni sul mercato condizionano il benessere di soggetti non coinvolti a tenere conto nelle proprie scelte del costo sociale, ricadente anche sulla comunità. L’i. delle esternalità può essere attuata, per es., attraverso un sistema di tassazione sulle esternalità negative (➔ Pigou, tassa di), oppure mediante una contrattazione privata che, nel caso di diritti di proprietà ben definiti e di assenza di costi associati alla negoziazione tra le parti, sia in grado di assicurare un risultato ottimale dal punto di vista sociale (➔ Coase, Ronald Harry).