Organizzazione internazionale per le migrazioni
L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) venne istituita nel dicembre 1951 con il nome di Comitato intergovernativo per le migrazioni europee su iniziativa di Belgio e Stati Uniti. Le funzioni primarie dell’organismo furono l’assistenza alle centinaia di migliaia di profughi che dopo la Seconda guerra mondiale lasciavano il continente europeo e il reinserimento degli ungheresi fuggiti in Austria e nell’allora Iugoslavia. Nel 1989, con un emendamento, venne mutata la denominazione dell’organizzazione in quella attualmente in vigore.
Principale finalità statutaria dell’Iom consiste nel sostenere l’azione degli stati membri nella gestione dei flussi migratori tramite assistenza tecnica e formazione dei funzionari governativi in materia di gestione delle frontiere, sistemi di visto, raccolta e utilizzo di dati biometrici. Inoltre l’Iom mira a promuovere la comprensione del fenomeno migratorio e a sostenere la dignità umana e il benessere dei migranti. Ove possibile, cerca inoltre di facilitare il rimpatrio volontario e il reinserimento di rifugiati, sfollati e migranti.
Per raggiungere i propri obiettivi l’Organizzazione promuove la cooperazione sia a livello regionale che bilateralmente. Nel 2001, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Iom, è stato infine inaugurato un foro di cooperazione e dibattito a carattere globale, il Dialogo internazionale sulle migrazioni.
Nei sessant’anni di attività l’Iom si è occupato delle popolazioni in fuga dai maggiori conflitti, da stati che non ne garantivano i diritti e dalle zone più povere del pianeta, a partire dagli ebrei dell’Unione Sovietica ai cileni dell’era Pinochet, dai boat people vietnamiti fino alle popolazioni mediorientali colpite dalla Guerra del Golfo. Oggi l’Iom, con circa 400 uffici sparsi in oltre 100 stati, è un’istituzione a portata globale e in costante evoluzione, come dimostrato dalla circostanza che negli ultimi dodici anni ha più che quadruplicato i propri progetti (da 686 a 2820) e il proprio budget (da 242 milioni di dollari a 1 miliardo di dollari). Tale budget è destinato per il 92% alle operazioni sul campo, mentre i costi amministrativi si aggirano attorno ai 40 milioni di dollari (costo coperto per il 23% dagli Stati Uniti). Il 97% dei fondi deriva da contributi volontari, mentre gli stati membri contribuiscono esclusivamente per le spese amministrative.
L’organo principale dell’Iom è il Consiglio, che si compone di un delegato per ogni stato membro, cui spetta un voto. Il Comitato esecutivo è, invece, più snello e conta 33 delegati eletti per un periodo di due anni; quest’ultimo ha la funzione di esaminare le politiche e le operazioni adottate dall’Iom. A livello operativo si colloca invece l’Amministrazione, che viene guidata da un direttore generale in carica per un mandato quinquennale. Data la vasta diramazione dell’Organizzazione la struttura è fortemente decentralizzata e gestisce le proprie operazioni tramite missioni con funzioni regionali e missioni di collegamento.
Afghanistan, Albania, Algeria, Angola, Argentina, Armenia, Australia, Austria, Azerbaigian, Bahamas, Bangladesh, Belgio, Belize, Benin, Bielorussia, Bolivia, Bosnia-Erzegovina, Botswana, Brasile, Bulgaria, Burkina Faso, Burundi, Cambogia, Camerun, Canada, Capo Verde, Cile, Cipro, Colombia, Congo (Repubblica), Congo (Repubblica Democratica), Corea (Repubblica), Costa d’Avorio, Costa Rica, Croazia, Danimarca, Ecuador, Egitto, Estonia, Filippine, Finlandia, Francia, Gabon, Gambia, Georgia, Germania, Ghana, Giamaica, Giappone, Giordania, Grecia, Guatemala, Guinea, Guinea-Bissau, Haiti, Honduras, Iran, Irlanda, Israele, India, Italia, Kazakistan, Kenya, Kirghizistan, Lesotho, Lettonia, Liberia, Libia, Lituania, Lussemburgo, Madagascar, Mali, Malta, Marocco, Mauritania, Maurizio, Messico, Moldavia, Mongolia, Montenegro, Namibia, Nepal, Nicaragua, Niger, Nigeria, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Pakistan, Panamá, Paraguay, Perù, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Centrafricana, Repubblica Dominicana, Romania, Ruanda, El Salvador, Senegal, Serbia, Sierra Leone, Slovacchia, Slovenia, Somalia, Spagna, Sri Lanka, Stati Uniti, Sudafrica, Sudan, Svezia, Svizzera, Swaziland, Tagikistan, Tanzania, Thailandia, Timor Est, Togo, Trinidad e Tobago, Tunisia, Turchia, Ucraina, Uganda, Ungheria, Uruguay, Venezuela, Vietnam, Yemen, Zambia, Zimbabwe.
Oltre ai 132 membri, l’Iom ha 97 osservatori di cui 17 sono stati e 80 organizzazioni internazionali, sia governative che non governative.