Internet delle cose
loc. s.le f. inv. Il collegamento di oggetti, dispositivi e servizi alla rete telematica, al fine di riceverne dati e poter inviare comandi e istruzioni.
• è indispensabile disporre dell’attrezzatura istituzionale necessaria che ribadisca la necessità che i Big Data vengano utilizzati in un ambiente che non perde il suo fondamento nelle libertà e nei diritti. Questa consapevolezza deve farsi sempre più acuta quando si considera il passaggio, ormai in atto, verso l’«Internet delle cose», che nasce dal fatto che un numero sempre più ampio di cose viene costruito in modo da poter comunicare e ricevere informazioni. (Stefano Rodotà, Repubblica, 27 novembre 2014, p. 37, Commenti) • l’economia digitale comprende un ampio spettro di componenti che vanno ben al di là della telefonia smart e includono nuove tecnologie di raccolta ed elaborazione dei dati (cloud computing), robot e macchine intelligenti, sensori applicabili a automobili e droni senza pilota, stampanti tridimensionali, fino alla «Internet delle cose» in grado di rispondere alle molteplici esigenze della gente comune. (Fabrizio Saccomanni, Stampa, 7 giugno 2015, p. 1, Prima pagina) • La sanità e l’industria del farmaco sono cambiate e a spingere verso una radicale trasformazione è l’elemento che ha già rivoluzionato tanti settori: la tecnologia. Internet delle cose, connettività digitale, nanotech e biotech, sensori e Big data. (Patrizia Licata, Tempo, 4 febbraio 2017, p. 15, Economia).
- Composto dal nome proprio Internet, dalla prep. delle e dal s. f. cosa, ricalcando l’espressione ingl. Internet of things.
> internet degli oggetti, Internet of Things, IoT.