intingersi
Solo in If VIII 45 benedetta colei che 'n te s'incinse! Per lo stesso concetto D. usa ‛ impregnare ' (ma figuratamente) in Pg XXIV 147, e ‛ far pregna ' in Pd XIII 84. Per l'espressione si cita il passo evangelico " Beatus venter qui te portavit " (Luc. 11, 27).
Non sembrano accettabili interpretazioni oltrepassanti il senso letterale accennate da qualche critico (Apollonio), per cui s'incinse e tutto il verso andrebbero a riferirsi alla ‛ Chiesa militante ' Madre di Dio (Pd XXV 52), o altre proposte interpretative ancor più tortuose.
Assai discusso presso gli antichi commentatori il valore del compimento del verbo nel pronome in te. L'Anonimo chiosava: " Ciò è sopra te; o veramente, seguitando il volgare antico, che dicono molti d'una donna gravida: ella è incinta in uno fanciullo "; e il Boccaccio: " in te, sopra te... cingonsi sopra noi le madri, mentre nel ventre ci portano ". Su questa scia anche altri interpreti fino al Lombardi, per il quale in te sta per di te. Il Biagioli invece sostenne che quella di D. è l'unica forma linguisticamente corretta. I commenti moderni non danno rilievo a questa particolarità, attribuendo al sintagma un normale valore di relazione. Ma cfr. il Tommaseo: " essere nel primo, nel terzo figliuolo ".
Bibl. - M. Apollonio, in Nuove lett. I 221.