Intolerance
(USA 1916, colorato/bianco e nero, 210m a 16 fps); regia: David Wark Griffith; produzione: David Wark Griffith per Wark Producing Corporation; sceneggiatura: David Wark Griffith; fotografia: George William 'Billy' Bitzer, Karl Brown; montaggio: David Wark Griffith, James Smith, Rose Smith; scenografia: Walter L. Hall, Frank 'Huck' Wortman; coreografie: Ruth St. Denis; musica: Joseph Carl Breil, David Wark Griffith.
Il film intreccia quattro episodi della Storia nell'intento di dimostrare le nefaste conseguenze dell'intolleranza. Tra un episodio e l'altro appare l'immagine di una giovane madre che dondola la culla del suo bambino. The Fall of Babilonia: respinto l'esercito persiano, Belshazzar e i babilonesi festeggiano il trionfo. Ma il tradimento dei sacerdoti di Baal consente a Ciro di espugnare la città sguarnita, nonostante la strenua resistenza di alcuni valorosi e della fanciulla dei monti. The Passion of Christ: tre momenti, ossia le Nozze di Cana, i farisei contro Gesù, Maddalena. The St. Bartholomew Night: nella Parigi del sedicesimo secolo, Brown Eyes si fidanza con Prosper Latour, mentre un editto della cattolica Caterina de' Medici ordina il massacro della popolazione di fede protestante. I soldati irrompono nelle case degli Ugonotti, anche i due giovani perdono la vita. The Mother and the Law: un industriale riduce i salari degli operai per finanziare un gruppo di suffragette e reprime duramente lo sciopero che ne consegue. In miseria, uno degli operai entra in contatto con la malavita. Accusato dell'uccisione del capo della banda, solo la confessione della vera colpevole e un 'salvataggio all'ultimo minuto' gli eviteranno il patibolo.
Tra i più ambiziosi progetti della storia del cinema, Intolerance, girato da David Wark Griffith grazie agli strepitosi incassi del discusso The Birth of a Nation e in risposta alle accuse di razzismo che quel film aveva suscitato, rispecchia la convinzione del regista che il cinema possa sostituirsi ai libri di storia. Dal racconto epico della storia americana, Griffith passa con Intolerance alla Storia dell'intera umanità, condensandola in quattro episodi che, al tempo stesso, rappresentano una sintesi dello sviluppo dell'istituzione cinematografica e dei suoi generi: il film storico italiano (alle cui scenografie il regista si ispira per l'episodio babilonese), il ciclo delle Passioni, il Film d'Art per l'episodio francese e il melodramma popolare per The Mother and the Law. Quest'ultimo era stato girato subito dopo The Birth of a Nation e circolerà in un'edizione separata dopo l'insuccesso di Intolerance (lo stesso avverrà anche per The Fall of Babilonia). Gli incassi del film, proiettato per la prima volta al Liberty Theater di New York il 5 settembre 1916, furono di gran lunga inferiori alle aspettative e lo stesso Griffith pagò le spese di un fallimento dovuto anche al clima tutt'altro che pacifista creatosi a seguito dell'entrata in guerra degli Stati Uniti nel 1917. L'ammontare dei costi (due milioni di dollari) e il numero delle sue voci erano inusitati per l'epoca: centomila metri di pellicola impressionata, cinque mila comparse, scenografie estese per chilometri, imponenti strutture di servizio, campagne pubblicitarie.
Le strategie che Griffith ha sviluppato negli anni della Biograph e nei lungometraggi precedenti, divenendo una figura chiave nel processo di transizione verso le forme di rappresentazione poi divenute consuete nel cinema hollywoodiano 'classico' (un processo che Noël Burch ha definito come passaggio dal Modo di Rappresentazione Primitivo al Modo di Rappresentazione Istituzionale), confluiscono in un'opera di grande complessità. La struttura narrativa, costruita sull'intersecarsi delle storie, trova nel montaggio parallelo il proprio principio di organizzazione, nelle didascalie e nei simboli una soluzione unificante a livello tematico. Anche i movimenti della macchina da presa contribuiscono a indirizzare le emozioni: le carrellate, che il regista ha ammirato in Cabiria di Giovanni Pastrone, il pallone aerostatico che usa per sorvolare le scenografie di Babilonia, i piani inclinati per le riprese in picchiata. Ma sono i ritmi crescenti del montaggio (parallelo e alternato) a guidare il film, fino alla parte finale in cui il passaggio da una storia all'altra avviene bruscamente (dai cavalli di Babilonia al treno in corsa agli inizi del 20° secolo). Avvalendosi di collaboratori come Allan Dwan, Erich von Stroheim, W.S. Van Dyke, Tod Browning, Victor Fleming e Jack Conway, attingendo a modelli letterari, pittorici e cinematografici di cultura alta e popolare, oltre che al metodo biografico di Ralph Waldo Emerson, Griffith ambisce a una 'immunità' che lo protegga dalle accuse di razzismo e a un'autenticità che gli consenta di riscrivere il passato.
Secondo il filosofo Gilles Deleuze, la 'scoperta' di Griffith è nell'aver concepito la composizione come una "grande unità organica", come un insieme di parti differenziate comprese in rapporti binari (uomini e donne, ricchi e poveri, Bene e Male), attraverso un montaggio che lavora col ritmo, i cambi di dimensione, l'alternarsi di azioni di opposizione o convergenti (come l'inseguimento e il salvataggio): una forma che coglie la temporalità ciclica di una Storia destinata a ripetersi. Se la visione del film influenzerà notevolmente i cineasti francesi e soprattutto i registi della scuola sovietica, è Sergej M. Ejzenštejn a rimanere maggiormente colpito dal tentativo di Intolerance di inglobare le civiltà e a mettere in luce il debito consapevole di Griffith nei confronti di Dickens ‒ il suo raccontare per immagini, la sua capacità di esporre i particolari e di collegarli al tutto attraverso i meccanismi del montaggio, la caratterizzazione dei personaggi ‒ ma anche i limiti della concezione griffithiana, quel dualismo che dispone ricchi e poveri su due linee parallele che corrono verso un'ipotetica riconciliazione, ignorando le cause della loro opposizione. Del film esistono più copie di diverse lunghezze (il negativo originale è andato perduto), alcune rimaneggiate dallo stesso Griffith negli anni successivi.
Interpreti e personaggi. The Woman Who Rocks the Cradle: Lillian Gish. The Fall of Babilonia: Costance Talmadge (la fanciulla dei monti), Elmer Clifton (il rapsodo), Alfred Paget (principe Belshazzar), Seena Owen (Attarea, la principessa adorata), Tully Marshall (il gran sacerdote), Douglas Fairbanks, Jewel Carmen, Mildred Harris, Carol Dempster, Pauline Starke, Oween Moore, Donald Crisp. The Passion of Christ: Howard Gaye (Gesù), George Walsh (lo sposo), Bessie Love (la sposa), Olga Grey (Maria Maddalena), Lillian Langdon (Maria), Erich von Stroheim (fariseo). The St. Bartholomew Night: Margery Wilson (Brown Eyes), Spottiswoode Aitkne (suo padre), Eugene Pallette (Prosper Latour), Josephine Crowell (Caterina de' Medici), Frank Bennett (Carlo IX). The Mother and the Law: Mae Marsh (the Dear One), Robert Harron (il giovane), Sam de Grasse (Jenkins), Miriam Cooper, Walter Long, Marguerite Marsh, Lloyd Ingraham (giudice), Tod Browning (proprietario della macchina da corsa), Edward Dillon, Monte Blue.
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