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INTONACO

di Luigi Santarella - Enciclopedia Italiana (1933)
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INTONACO (fr. enduit; sp. revoque; ted. Putz; ingl. plastering)

Luigi Santarella

Si chiama col nome generico d' intonaco lo strato di malta dello spessore di 1,5 - 2,5 cm. che si eseguisce sulle superficie dei muri esterni, pareti interne, soffitti, ecc., per proteggere le murature dall'azione degli agenti fisici e chimici atmosferici. Le malte sono costituite da sabbia viva con grani convenientemente fini e da un agglomerante, o calce comune o calce idraulica o cemento, con proporzione in generale di 1 di agglomerante e 3 di sabbia, e sono più o meno ricche secondo le diverse applicazioni. L'intonaco riesce tanto più fine, quanto minore è la grossezza dei grani di sabbia; in generale gl'intonaci sono eseguiti a strati e solo l'ultimo viene preparato con sabbia più fine.

Non è conveniente eseguire l'intonaco quando il muro non è perfettamente asciugato. L'intonaco aderisce meglio sulle superficie ruvide anziché su quelle lisce; prima della spalmatura della malta devono essere quindi presi speciali accorgimenti intesi a rendere le superficie atte a farvi aderire l'intonaco. Se la superficie non è piana conviene anche correggerla con malta di cemento per evitare che in corrispondenza delle rientranze vengano a crearsi degli strati d'intonaco troppo spessi.

Gl'intonaci si distinguono in esterni e interni. Per le superficie esterne, esposte alle intemperie, si adottano generalmente le malte più durevoli e resistenti, di calce idraulica o di cemento, con un'esecuzione più accurata, e inoltre impedendone un rapido prosciugamento. Per le superficie interne si usano malte di calce comune o anche qualche volta di gesso, sempre però che le pareti non siano esposte all'umidità.

Secondo il modo di esecuzione o di rifinitura gl'intonaci si distinguono in: stuccatura delle commessure, rabboccatura, rinzaffo o intonaco rustico, intonaco a superficie picchiettata, arricciatura, intonaco civile, stucco. La stuccatura delle commessure si applica alle pareti esterne e consiste in un intonaco parziale, limitato solamente allo strato di malta fra i corsi di laterizio o i blocchi di pietra. Si eseguisce nelle facciate con materiali in vista. La rabboccatura consiste nello spianamento di superficie irregolari delle pareti. Il rinzaffo o intonaco rustico si eseguisce per lo più nelle cantine, nei camini, nei soffitti, nei magazzini, e in genere in tutti quei casi in cui l'intonaco ha solo lo scopo di preservare il muro e non necessita una levigatura. Si eseguisce con la cazzuola e spesso viene picchiettato con una scopa o strofinato con un legno chiamato fratazzo per rendere la superficie uniforme. L'arricciatura ha un significato diverso secondo le varie regioni d'Italia, ma in generale è un intonaco rustico. L'intonaco civile è quello più curato nella rifinitura. Consta di più strati, generalmente di tre, ciascuno dei quali è posto in opera quando comincia l'essiccamento del precedente. Il primo strato è costituito dall'intonaco rustico, gli altri sono eseguiti con malte sempre più fini. Lo spessore complessivo non conviene che ecceda i cm. 2,5. Per rendere la superficie liscia si strofina la malta, opportunamente inumidita, con un regolo di legno, detto sparviero, con la superficie inferiore foderata di feltro bianco. Per ottenere superficie piane vengono predisposte opportune strisce verticali di malta, distanziate di m. 1 ÷ 1,50, che servono da guide e che vengono chiamate poste. Opportuni accorgimenti vengono adottati per le superficie curve. Sull'intonaco civile, se bene eseguito, non si deposita la polvere e l'acqua defluisce meglio. L'esperienza però ha dimostrato che esso dura meno di un intonaco rustico, specie quando è esposto alle intemperie. Stucco è l'intonaco fine di malta di calce che si adotta per i soffitti e le pareti e che spesso ha scopo decorativo.

I lavori eseguiti con malte costituite da miscele di calce o gesso con polvere di carbone fossile, limatura di ferro, o con frammenti minuti di pietre decorative colorate, intese a imitare pietre ornamentali naturali, vengono chiamati lavori in stucco. Queste malte si adottano tanto per intonaci lisci ben levigati, quanto per la formatura di pezzi ornamentali. Di questi si tratterà alla voce stucco.

Vedi anche
malta Impasto, a consistenza pastosa, di una sostanza agglomerante o legante con un inerte finemente diviso (sabbia) e acqua, usato per scopi diversi e in particolare per confezionare intonaci, per legare tra loro gli elementi delle murature e ripartire gli sforzi che essi mutuamente si trasmettono, per manti ... stucco Nome generico di diversi tipi di materiali plastici adesivi, di varia consistenza, che induriscono all’aria più o meno rapidamente, impiegati per la levigatura di superfici. arte Lo stucco, usato in scultura o nella decorazione architettonica per creare elementi in rilievo, è costituito da una malta ... cemento Sostanza che, interposta fra altri corpi, è atta a riunirli saldamente fra loro. medicina Tessuto che riveste la radice dei denti, proteggendone la dentina. Analogo al tessuto osseo, è costituito di una sostanza granulosa, disposta in strati concentrici all’asse maggiore del dente, contenente le cosiddette ... graffito Tecnica di realizzazione della superficie di un corpo duro (pietra, metallo, osso, intonaco ecc.) e, per estensione, il disegno stesso. archeologia I graffito possono avere un valore artistico oppure semplicemente documentario (iscrizioni graffito). Fra i graffito figurati, di carattere per lo più rituale, ...
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Vocabolario
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