intracitoplasmatico
agg. All’interno del citoplasma, il protoplasma cellulare che avvolge il nucleo.
• «Non ci sono problemi particolari ‒ spiega Carlo Flamigni, che insegna ginecologia all’università di Bologna ed è membro del Comitato nazionale di bioetica ‒ però tendono a nascere leggermente prematuri e sottopeso. Non sappiamo se questo dipenda dalla tecnica di fecondazione o dalle cure cui la coppia si era sottoposta in precedenza per combattere l’infertilità». Quando oltre alla fecondazione in vitro si procede anche all’Icsi (iniezione intracitoplasmatica: lo spermatozoo viene iniettato direttamente dentro l’ovulo, bucandolo) qualche anomalia in più è stata notata. (Elena Dusi, Repubblica, 16 luglio 2008, p. 36) • La Icsi, tecnica dell’iniezione di liquido seminale intracitoplasmatico, permette di selezionare una cellula di spermatozoo sana e inserirla in un ovocita in laboratorio: venne testato per la prima volta con successo solo nel 1992. (Alessandra Farkas, Corriere della sera, 15 aprile 2009, p. 29, Cronache) • I centri di II livello, invece, oltre all’inseminazione, attuano procedure progressivamente più impegnative e cioè: la «Fivet» (fecondazione in vitro e trasferimento dell’embrione) e la «Icsi» (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo). (N[icola] P[epe], Gazzetta del Mezzogiorno, 11 maggio 2010, p. II, Bari).
- Derivato dall’agg. citoplasmatico con l’aggiunta del prefisso intra-.
- Già attestato nella Stampa del 18 ottobre 1989, Tuttoscienze, p. 8 (Massimo Alessio).