invenzione
Quando nasce una nuova tecnologia
L'invenzione è il momento fondamentale dell'innovazione tecnologica, quello in cui prende forma un artefatto che prima non esisteva. A volte l'invenzione può essere semplicemente il frutto di un'intuizione: qualcosa che è sempre stato possibile, che era lì, ma che nessuno vedeva. Più spesso, in realtà, l'invenzione è il risultato di una serie di piccoli passi che alla fine conducono alla produzione di un oggetto nuovo
Dai primi strumenti ricavati dalla pietra, la storia della civiltà umana può essere vista come una lunga serie di piccoli passi, ognuno dei quali è costituito dalla comparsa di un nuovo artefatto che permette di compiere operazioni che prima erano impossibili, o comunque di svolgere un'attività in modo più rapido ed economico. Ognuno di questi passi è un'invenzione. A volte un'invenzione è la conseguenza di una scoperta scientifica, ossia di una conoscenza nuova su qualche fenomeno naturale che rende possibile lo sviluppo di una tecnologia innovativa. È il caso, solo per fare un esempio tra i tanti, dell'invenzione della radio da parte di Guglielmo Marconi, che è stata preceduta dalle scoperte sulla natura e le proprietà delle onde elettromagnetiche. Altre volte l'inventore non fa altro che applicare in modo nuovo una conoscenza già disponibile da tempo: basti pensare alla prima di tutte le invenzioni, quella della ruota, che non è stata certo preceduta da alcuna scoperta scientifica di rilievo. Ma può anche verificarsi il caso in cui l'inventore precede lo scienziato: quando la macchina a vapore fu inventata da Thomas Newcomen nel 1712 e perfezionata da James Watt circa 60 anni dopo, le leggi della termodinamica che ne spiegano il funzionamento non erano ancora state completamente formulate!
Non bisogna confondere l'invenzione con l'innovazione: mentre la prima è l'attività creativa che produce un nuovo artefatto, la seconda è quel complesso di attività che ne fanno un prodotto di successo e di grande diffusione. Non sempre le due cose coincidono. Si può avere una grande innovazione senza che nessuno abbia realmente inventato nulla: è quello che accadde a metà degli anni Novanta con il rapido e straordinario sviluppo di Internet, quando una serie di tecnologie già esistenti da tempo (i computer, le reti che li collegano, la posta elettronica e così via) confluirono in un unico 'contenitore' che ebbe quasi immediatamente un grande successo.
Una storia lunga e complessa. Le invenzioni che hanno maggiormente influenzato la storia umana sono moltissime ed è impossibile farne un elenco. Tuttavia vale la pena di ricordarne qualcuna, che aiuti a comprendere come la storia della tecnologia sia a volte più complicata di quanto si creda.
La ruota. L'invenzione della ruota viene normalmente attribuita al mondo occidentale: quando i conquistatori spagnoli arrivarono nelle Americhe, infatti, non trovarono veicoli dotati di ruote. In realtà la ruota venne inventata autonomamente anche dai popoli delle Americhe, che la usarono però solo per giocattoli e piccoli oggetti ornamentali, ma non per veicoli. Questo perché, in territori fatti soprattutto di montagne e senza animali adatti a essere addomesticati per il tiro di carri, la ruota non era poi così utile come in Europa e Asia, dove c'erano invece grandi pianure e animali, come i buoi, facilmente addomesticabili. La storia della ruota, la prima grande invenzione umana, è quindi molto significativa, perché ci mostra che per passare dall'invenzione all'innovazione servono molte condizioni attorno al semplice artefatto.
La staffa. Un'altra invenzione che oggi può apparire molto banale, ma che ha letteralmente cambiato la storia, è stata quella della staffa, ossia quella parte della sella in cui viene infilato il piede quando si va a cavallo. Quando fu introdotto e progressivamente adottato, nel corso del Medioevo, questo oggetto ebbe un enorme impatto sulle strutture sociali. Permettendo di mantenere una posizione più stabile, fece dei cavalieri una classe privilegiata perché quel pezzo di metallo si rivelò preziosissimo durante le battaglie. Secondo alcuni storici, l'invenzione della staffa sarebbe addirittura all'origine dell'intera struttura sociale ed economica del feudalesimo. È un buon esempio di come l'importanza di un'invenzione non risieda sempre nel suo contenuto tecnico.
La macchina a vapore. L'invenzione della macchina a vapore è stata la vera protagonista della rivoluzione industriale, e ha avuto applicazioni in campi molto diversi, dai trasporti alla meccanizzazione della produzione. Attribuita di solito allo scozzese Watt, è in realtà il risultato di una lunga serie di contributi e miglioramenti da parte di persone diverse, che si possono far risalire addirittura all'età ellenistica, come si vedrà più avanti. Come capita spesso nella storia della tecnologia, Watt è ricordato soprattutto per avere apportato i perfezionamenti decisivi a un'idea su cui altri inventori avevano lavorato già da secoli.
Tutta la storia umana è stata costellata da invenzioni, ma il periodo tra la metà del 19° secolo e la metà del 20° è stato forse il più ricco, o comunque quello in cui si sono concentrate nel più breve lasso di tempo invenzioni davvero radicali, che hanno reso possibili cose fino a pochi decenni prima impensabili. Questo è avvenuto grazie a nuove conoscenze scientifiche, allo sviluppo del capitalismo e quindi alla maggiore disponibilità di investimenti, alla crescita della popolazione e alla necessità di produrre più merci e più velocemente. Automobile, aereo, telegrafo, telefono, radio, fotografia, registrazione del suono, televisione sono stati inventati tutti nell'arco di poco più di un secolo.
Le prime figure di grandi inventori si possono far risalire all'antica Grecia. Non si può dimenticare Archimede, scienziato e filosofo vissuto a Siracusa tra il 287 e il 212 a.C., che progettò macchine basate sul principio della leva e specchi ustori capaci di concentrare la luce del Sole e incendiare le navi nemiche.
Una figura meno nota, ma il cui lascito è straordinario, è quella di Erone, vissuto nella città egiziana di Alessandria durante il 1° secolo d.C. Erone progettò diversi 'automi', veri e propri antenati dei robot, per esempio porte automatiche poste all'ingresso dei templi che si aprivano da sole quando veniva acceso il fuoco sull'altare. Questo era possibile grazie al termoscopio, fatto di due recipienti pieni per metà d'acqua ‒ una sfera chiusa ermeticamente e un vaso aperto ‒ collegati tra loro. Quando, grazie al fuoco o anche semplicemente al calore del Sole, l'aria dentro la sfera veniva riscaldata e si espandeva, l'acqua passava nell'altro contenitore. L'innalzamento dell'acqua nel vaso, rilevato da un galleggiante, azionava meccanicamente le porte. Inoltre, ben prima di James Watt, Erone aveva costruito una macchina a vapore, l'eolipila, un contenitore sferico che, grazie a tubi opportunamente orientati, veniva messo in rotazione da getti di vapore prodotti da acqua in ebollizione. Il movimento della sfera poteva poi essere trasferito ad altre parti meccaniche.
Leonardo da Vinci fu anch'egli uno straordinario inventore, anche se molte delle sue intuizioni più geniali restarono soltanto schizzi su carta: nei suoi taccuini troviamo anticipate tecnologie che sarebbero divenute realtà solo molti anni più tardi, dagli elicotteri ai carri armati. Un'altra grande figura di inventore di professione è quella di Thomas Edison, statunitense, vissuto tra la fine del 19° secolo e l'inizio del 20°. Oggi le invenzioni sono sempre più raramente il frutto del genio di una singola persona, e sempre più spesso sono il risultato del lavoro di grandi gruppi, e dei reparti Ricerca&Sviluppo di aziende.