inverarsi
Forse di coniazione dantesca, derivata dal prefisso ‛ in ' e dall'aggettivo ‛ vero ', e come altre simili formazioni dato in rima una sola volta e in forma riflessiva: quello [cerchio] avea la fiamma più sincera cui / men distava la favilla pura, / credo, però che più di lei s'invera (Pd XXVIII 39).
Il senso del verbo è parafrasato al v. 107, dov'è detto che le Intelligenze angeliche ‛ si profondano nel vero ', che è Dio. Il Lana, seguito dall'Anonimo, spiega: " s'invera, ciò è più conosce e vede della veritade della divina essenza "; e il Buti: " s'empie di verità ". Un concetto equivalente è rappresentato dal verbo ‛ indiarsi '.