invoglia
Deverbale di ‛ invogliare ', diffuso anche oggi nei dialetti settentrionali e meridionali. Dice il Venturi che i. è " propriamente ‛ tela grossa da involgere e far balle, e ballucce ' " (cfr. il latino involvere); ma mentre parecchi commentatori, in Pd XXVI 99 Talvolta un animal coverto broglia, / sì che l'affetto convien che si paia / per lo seguir che face a lui la 'nvoglia, intendono nel senso proprio la " copertura " di cui l'animale è coverto (Lombardi, Tommaseo, Scartazzini-Vandelli, Porena, e altri), il Venturi, che considera coverto avverbio, identifica in i. " il corpo dell'‛ animale ' rispetto alla sua anima, come si dice del corpo umano ‛ vesta, velo, gonna ', ec. " (così già Benvenuto: " idest, quia motus pellis, qua involutum est sequitur motum vel affectum interiorem "; e anche il Landino).
Ma il Buti legge la voglia (cfr. Petrocchi, Introduzione 283), e spiega: " uno animal... desidera dentro nell'animo suo sotto la sua copertura corporale... per sì fatto modo... che lo desiderio suo... convien che... si manifesti di fuora... per l'effetto che fa seguire in lui... la voglia ". Così pare intendere anche l'Ottimo.
Bibl.-P. Sella, Glossario latino italiano, Città del Vaticano 1944 (registra a Venezia, nel sec. XIII, nel senso di " involucro ", " imbolia una de lino "); A. Pézard, Adam yoyeux, in Mélanges de linguistique et de littératures romanes, II, Parigi 1953, 225-226.