CROTUS RUBIANUS, Iohannes (propriamente Johannes Jåger)
Umanista tedesco, nato a Dornheim in Turingia verso il 1480, morto dopo il 1539; accanto a Ulrich von Hutten fu principale collaboratore delle Epistolae obscurorum virorum, certamente autore della più gran parte del primo libro. Con Ulrich von Hutten studiò a Erfurt e appartenne al gruppo di umanisti riunito intorno a Mutianus Rufus; fu per qualche anno professore a Fulda, e dal 1517 al 1520 visse in Italia, a Roma, e più a lungo ancora a Bologna, dove sentì le lezioni del Pomponazzi e prese vivo interesse alla controversia suscitata dal De immortalitate animae. Nominato rettore dell'Università di Erfurt al ritorno in patria, vi accolse nel 1521 Lutero in viaggio per la dieta di Worms: già a Bologna aveva letto i suoi scritti e fin d'allora s'era schierato al suo fianco, incitandolo in entusiastiche lettere a proseguire l'opera iniziata. Tuttavia aveva mirato sempre soltanto a una riforma interna della chiesa; e quando si trovò, davanti ai più vasti sviluppi che il movimento assunse, abbandonò la causa per far ritorno in seno al cattolicismo. Dopo aver trascorso alcuni anni a Königsberg come consigliere di Alberto di Brandeburgo, nel 1530 passò al servizio del Principe Elettore Alberto di Magonza, il quale gli procurò la nomina a canonico a Halle. Lutero lo bollò come apostata, dandogli il nomignolo di Doctor Kröte (Dottor Rospo); e contro l'Apologia (1831) del C. Iustus Menius lanciò una risposta piena di odio e di disprezzo (Responsio J. Croti Rubeani, 1532). Ma nell'equilibrio del suo spirito, alieno da ogni esaltazione, il suo atteggiamento trova una completa spiegazione. Pur condividendo tutti gl'interessi spirituali del suo tempo, era soprattutto un umanista. Dalla sua natura di umanista traggono le Epistolae e le altre sue opere satiriche la loro robusta potenza di espressione caricaturale.
Bibl.: W. Brecht, Die Verfasser der "Epistolae obscurorum virorum", Strasburgo 1904; P. Merker, Der Verfasser des "Eccius desolatus" und anderer Reformationsdialoge, Lipsia 1923 (su alcuni scritti minori attribuiti al C.); G. Kampfschulte, De J. Croto Rubiano Commentatio, Lipsia 1842; P. Kalkhoff, Humanismus und Reformation in Erfurt, Erfurt 1926; id., Die C.-Legende, in Archiv für Reformationsgeschichte, XXIII (1926).