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IOHANNES e NICOLAUS de Bincio

di U. Mende - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1996)
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IOHANNES e NICOLAUS de Bincio

U. Mende

Fonditori attivi in Germania nella seconda metà del sec. 13°, forse originari di Binche nello Hainaut (Belgio meridionale) o di Bingen (Assia).L'unico riferimento sicuro relativo agli artisti è costituito dalle iscrizioni dei due battenti con forma di protome leonina del portale sud della facciata ovest della cattedrale di Treviri, oggi conservati al Domschatz. Su uno dei due esemplari (Mende, 1981, nr. 128) sono riportati i nomi di entrambi gli artisti: "+ Magister Nicolaus + (et) Magister Io / hannes de Bincio nos feceront". Sia la scrittura sia le protomi leonine derivate da un modello francese permettono di ipotizzare una datazione intorno alla seconda metà del 13° secolo.Opera dei due maestri è probabilmente anche la campana, contrassegnata dai nomi Iohannes e Nicolaus, del tardo sec. 13°, conservata nella chiesa parrocchiale di Sensweiler, presso Birkenfeld. Se realmente si tratta degli stessi artisti, verrebbe confermata la loro attività di fonditori anche di campane; l'iscrizione stessa dei battenti, caratterizzata da lettere plasticamente rilevate, è realizzata secondo un procedimento di fusione analogo a quello utilizzato per la campana.È incerta l'attribuzione agli artisti di due misure, una realizzata per Treviri, probabilmente dell'inizio del sec. 14° (già Berlino, Schlossmus.), e una seconda, di poco precedente, conservata a Boppard (Mus. der Stadt, Alte Kurfürstliche Burg), entrambe ottenute con una tecnica di fusione analoga a quella utilizzata per le campane. L'opera di Treviri è firmata da Iohannes de Confluentia, ma rimane in dubbio se si tratti dello stesso I. dei battenti di Treviri.È possibile che i due artisti dei battenti del duomo di Treviri abbiano avuto ruoli diversi. Tale eventualità emerge dall'analisi dell'iscrizione ("+ Q(u)od fore cera dedit tulit ig / nis (et) es tibi regdit") posta sul secondo dei due battenti (Mende, 1981, nr. 128), dove viene ricordato il procedimento a cera persa, usato nel Medioevo per fondere i metalli, che prevedeva la realizzazione di un modello in cera, quindi il suo scioglimento prima della colata del metallo. Uno dei due maestri potrebbe aver avuto il compito di creare il modello, mentre il secondo si sarebbe occupato della fusione. Per un confronto si può fare riferimento al monumento funebre di Wolfhart di Roth nel duomo di Augusta, di poco posteriore (1304), dove ugualmente compaiono i nomi di due artisti, ma in questo caso ben distinti nei loro rispettivi ruoli di modellatore e fonditore.

Bibl.: F.X. Kraus, Die christlichen Inschriften der Rheinlande, Freiburg im Brsg. -Leipzig 1894, II, p. 167 nr. 345; K.F. Bauer, Mainzer Epigraphik, Zeitschrift des deutschen Vereins für Buchwesen und Schrifttum 9, 1926, 2-3, pp. 1-45: 36; N. Irsch, Der Dom zu Trier (Die Kunstdenkmäler der Rheinprovinz, 13, 1), Düsseldorf 1931, pp. 307-308, fig. 199; E. Meyer, Frühgotische Bronzen im Erzbistum Trier, in Kunstgeschichtliche Studien für Hans Kauffmann, Berlin 1956, pp. 106-111; Rhein und Maas. Kunst und Kultur 800-1400, cat. (Köln-Bruxelles 1972), I, Köln 1972, p. 266 nr. H 4 b; Der Trierer Dom (Rheinischer Verein für Denkmalpflege und Landschaftsschutz, Jahrbuch, 1978-1979), Neuss 1980, p. 245 fig. 76; U. Mende, Die Türzieher des Mittelalters (Bronzegeräte des Mittelalters, 2), Berlin 1981, pp. 88-90, 190-193, 262-263, nr. 128, figg. 210-211.U. Mende

Vedi anche
campana Strumento di metallo, generalmente di bronzo, a forma di tazza rovesciata (v. fig.), che vibra e dà suono quando è percosso, in prossimità dell’orlo inferiore, da un batacchio interno b, o battaglio, o da un martello esterno. Nel primo caso, di norma la campana è mobile attorno a un asse orizzontale ... Mosa (fr. Meuse; nederl. Maas o Maes) Fiume dell’Europa centro-occidentale (950 km). Nasce nella parte settentrionale del Plateau de Langres presso Avrecurt, a 384 m, scorre nella Francia orientale, nel Belgio meridionale e nei Paesi Bassi, dove, unendosi con i rami estremi del Reno, forma un’unica foce ... facciata Il prospetto esterno di un fabbricato, corrispondente a ciascuno dei lati del suo perimetro. Si intende come muro di facciata la semplice caratteristica strutturale, mentre assume valore architettonico la sua più articolata connotazione formale: in particolare quella della facciata principale, su cui ... Colonia (ted. Köln) Città della Germania (995.397 ab. nel 2007) nel Land Nordrhein-Westfalen. Sorta in un punto di convergenza di varie strade, sulla sinistra del Reno, a partire dalla fine del 19° sec. si è espansa anche sulla destra, inglobando parecchi altri centri originariamente separati. La città è la ...
Vocabolario
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
de visu
de visu locuz. avv., lat. (propr. «di veduta»). – Locuzione usata in frasi come conoscere de visu, rendersi conto de visu, cioè con i proprî occhi; testimoni de visu et de auditu, che riferiscono cose vedute e udite personalmente, non sentite...
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