IOLAO
(᾿Ιοᾒλαος). − Φιηλιο δι Ificle e nipote di Eracle, fu auriga di quest'ultimo e ne condivise fatiche e pericoli; partecipò all'impresa degli Argonauti ed alla caccia al cinghiale di Calidone.
Sposò Megara la moglie di Eracle, dopo che questi l'ebbe ripudiata e ne ebbe una figlia Leipefile. Riportò la vittoria guidando l'equipaggio di Eracle alle corse per i primi giochi olimpici istituiti dall'eroe ed a quelle per i funerali di Pelia. Seguì lo zio nell'esilio imposto da Euristeo in Arcadia e sulla cima del monte Oeta. Dopo l'apoteosi di Eracle venne in aiuto agli Eraclidi e ne guidò una schiera che emigrò in Sardegna. Qui fondò diverse città tra cui Olbia e passò poi in Sicilia dove promosse l'erezione di santuarî dedicati ad Eracle. In Sardegna ricevette culto egli stesso e le genti da lui guidate nella migrazione assunsero il suo nome.
Nella pittura vascolare le rappresentazioni del mito di I., che appare sempre associato ad Eracle ed alle sue fatiche, sono numerosissime. Fra le tante ricordiamo un vaso corinzio dove I., armato di un falcetto dentato aiuta Eracle nell'uccisione dell'Idra; un'anfora da Exekias a Berlino col combattimento di Eracle e il leone nemeo; una oinochòe del pittore Cholchos da Vulci ai Musei di Berlino mostra la quadriga di Eracle con Ares, Kyknos e I.; un'anfora a figure nere di Würzburg presenta l'uccisione del leone nemeo, alla presenza di I., da parte di Eracle; una coppa di Euphronios della serie del Leagros kalòs all'Antiquarium di Monaco mostra Atena, Eracle e I. presso Eurytios morente; una hydrìa di Meidias del British Museum presenta Eracle assiso su una pelle di leone fra Lipara, presso la quale è un serpentello avvinto ad un albero, e Iolao. I. è stato identificato anche col giovanetto accanto ad Eracle sul pieduccio della cista Ficoroni.
Per la scultura, è nota la raffigurazione di I. su una metopa del thesauròs dei Sifnî a Delfi, con la scena della lotta fra Eracle e l'Idra di Lerna e sul frontone in pòros, dall'Acropoli, con lo stesso soggetto.
Bibl.: Paus., I, 19, 3; 29, 5; 44, 10 − V, 8, 3; 17, 11 − VII, 2, 2 − VIII, 14, 9; 45, 6 − IX, 23, 1; 40, 6 − X, 17, 5; Diod., IV, 24; 29; 30; 31; 33; 38 − V 15; Pind., Nem., III, 36; Isthm., 1, 14; Pyth., IX, 137. Vaso corinzio: Journ. Hell. St., 1951, p. 123. Oinochòe di Berlino: A. Furtwängler, Beschreibung der Vasensammlung im Antiquarium zu München, Berlino 1885, p. 276 s., n. 1732. Anfora di Würzburg: E. Langlotz, Griechische Vasen in Würzburg, Monaco 1932, p. 31, n. 185, tav. 54. Coppa di Monaco: O. Jahn, Beschreibung der Vasensammlung König Ludwig in der Pinakoteken zu München, Monaco 1854, p. 103, n. 337. Hydrìa del British Museum: C. H. Smith, Catalogue of the Greek and Etruscan Vases in the British Museum, Londra 1896, p. 173 ss., n. 244. Metopa dei Sifnî a Delfi: Ch. Picard, Manuel, La Sculpture, Parigi, I, 1935, p. 595. Frontone dell'Acropoli: E. A. A., I, fig. 982. Per un elenco delle raffigurazioni di I.: F. Brommer, Vasenlisten z. gr. Heldensage, 2a ed., Marburg 1960, pp. 124 ss.