IOLE
(᾿Ιοᾒλη). − Figlia di Eurytios, re di Oechalia, fu messa in palio dal padre fra un gruppo di eroi, dei quali risultò vincitore Eracle. Temendo, tuttavia, che costui fosse folle, il re rifiutò di cedere la figlia, per cui Eracle assediò la città, la distrusse e s'impadronì di Iole. Le notizie circa le vicende successive sono discordanti: sembra che Deianira gelosa della estrema bellezza di I. decidesse di sopprimere Eracle preparando il filtro mortale (v. Eracle). Alla morte dell'eroe, I. passò in proprietà a Hyllos, che la sposò.
Le raffigurazioni del mito di I. sono assai numerose. Ricordiamo, fra tante, un'anfora delio-melia con Eracle in atto di trascinare la fanciulla; il noto cratere detto di Eurytios, da Caere al Louvre con la medesima scena ed un'anfora a figure nere del British Museum. L'eroe in compagnia della fanciulla compare in una pittura parietale pompeiana dalla Casa di Eracle e Auge; così pure in una pittura da Boscoreale a New York.
Bibl.: Diod., IV, 31; Plut., Parall., 308, 48; Athen., XIII, 560 s.; Bernhard, in Roscher, II, i, Lipsia 1890-1894, c. 289 s. Anfora delio-melia: E. Pfuhl, Malerei und Zeichnung, Monaco 1923, p. 134, paragr. 130, fig. 110. Cratere di Eurytios: E. Pfuhl, op. cit., p. 213, paragr. 214, fig. 176; H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, p. 101, tav. 27. Anfora del British Museum: P. Walters, Catalogue of the Greek and Etruscan Vases in the British Museum, Londra 1893, p. 116 s., n. B. 165. Pittura pompeiana: W. Helbig, Wandgemälde der vom Vesuv erschütteten Städte Campaniens, Lipsia 1868, n. 1142. Pittura di Boscoreale: S. Reinach, Rép. Vas., p. 191.