BARBU, Ion
Pseudonimo letterario di Ion Barbelian, poeta modernista romeno, nato a Giurgiu nel 1885, rivelatosi nelle colonne dello Sburătorul di E. Lovinescu, che fu il primo ad apprezzarne l'opera e presentarlo al pubblico con un articolo intitolato: Anticipaôii literare: Ion Barbu, pubblicato nello Sburătorul, I (1919), fasc. 34. Il B. ha studiato matematica alle università di Bucarest, Gottinga e Berlino ed è attualmente assistente alla cattedra di geometria proiettiva. Esordì con poesie geologiche di sapore un po' parnassiano, ma presto è passato a un genere del tutto diverso, attratto da quanto c'è di intimamente armonico e di musicalmente illogico e vago in certe filastrocche popolari ch'egli ha saputo piegare alle più raffinate forme della poesia moderna. In altre poesie ha dato un tuffo nell'esotico nordico (Riga Cripto e Lappona Enighèl) e orientale (Natratin hogea). Recentemente si è chiuso (Joc secund) in un ermetismo matematico difficilissimo a interpretare da chi non abbia le cognizioni scientifiche necessarie.
Bibl.: T. Vianu, Ion Barbu, Bucarest 1936; R. Ortiz, La poesia rumena contemporanea, in Varia Romanica, Firenze 1932, pp. 486-487.