Rădulescu, Ion Eliade
Poeta e uomo politico rumeno (1802-1872). Egli è il primo letterato rumeno a cogliere le affinità fra il rumeno e l'italiano e a fare esplicita menzione di D.: nel 1839 tradusse la Profecy of D. del Byron, seguita dalla Vision de D. di V. Hugo. Persuaso che la Commedia può contribuire sia ad affrettare l'opera di maturazione della coscienza civile, sia a portare a pienezza la personalità individuale, promovendone l'elevazione morale e intellettuale, il R. inserisce il poema dantesco in un vasto piano di opere destinate a far parte, in traduzione, di una " Biblioteca Universale dei capolavori ". Si propose il fine della traduzione integrale del poema, di cui doveva aver condotto a termine entro il 1847 almeno l'Inferno. Purtroppo poté salvare dalla furia degli avvenimenti rivoluzionari del 1848 soltanto cinque canti, apparsi in questo stesso anno.
La versione, in prosa, rivela un serio sforzo di penetrazione testuale. L'impasto linguistico risulta piuttosto disarmonico e artificioso; e il successivo rifacimento in versi di quei cinque canti, cui venne aggiunto il VII, indulgendo a un processo d'italianizzazione della lingua sempre più spinto, si rivela di lettura faticosa.
Sul piano dell'esegesi, sarà interessante osservare che il R. anticipa una posizione che sarà poi con serio impegno assunta dal Coşbuc: che D. dev'essere spiegato con Dante.
Bibl. - R. Del Conte, D. in Romania, in D. nel mondo, a c. di V. Branca ed E. Caccia, Firenze 1965, 369-371.