IPASPISTI (gr. ὑπασπιστής "scudiero")
Originariamente costituivano la guardia del corpo permanente dei re macedoni (altri pensano invece a scudieri dei cavalieri), la quale anche in seguito era formata da un reparto di ipaspisti che portavano il titolo di ὑπαστισταὶ βασιλικοί (anche σωματοϕύλακες) ed erano comandati da uno dei più nobili generali dell'esercito. Dalla guardia si sviluppò poi l'arma degli ὑπασπισταὶ τῶν ἑταίρων, fanteria sul tipo dei peltasti greci, armata più leggermente dei falangiti (lancia, scudo, chitone e causia, berretto macedone) e perciò impiegata nelle operazioni rapide. Nella battaglia si ponevano di solito tra la falange e la cavalleria di linea. Non venivano reclutati territorialmente come i reparti della falange, ma scelti fra tutti i Macedoni. Il loro numero nell'esercito di Alessandro è incerto: nel 327 sono ricordate quattro chiliarchie di ipaspisti. C'era poi un reparto scelto, l'ἄγμα τῶν ὑπασπιστῶν, o βασιλικόν. V. anche argiraspidi.
Bibl.: H. Droysen, Unters. ü. Alexanders d. Gr. Heerwesen u. Kriegführung, Friburgo in B. 1885, p. 16., Heerwesen u. Kriegführung d. Griechen, in Hermann, Lehrbuch d. gr. Antiq., Friburgo in B. 1889, p. 110; H. Berve, Das Alexanderreich auf prosopog. Grundlage, Monaco 1926, I, p. 122; J. Kromayer-G. Veith, Heerwesen u. Kriegführung der Griechen u. Römer, Monaco 1928, p. 99.