IPECACUANA (lat. scient. Uragoga ipecacuanha Baill. o Psychotria ipecacuanha Müll. o Cephølis ipecacuanha Rich.; detta anche radice brasiliana, radice vomitiva)
Questa pianta della famiglia Rubiacee-Coffeoidee è un piccolo arbusto alto 20-30 cm. che vive spontaneo nel Brasile, specialmente nelle provincie di Matto Grosso e di Minas Geraes, e che viene coltivato nell'Argentina e nelle Indie Inglesi. Presenta due sorta di radici, le une sottili che hanno funzione trofica, le altre cordoniformi con funzione di riserva che forniscono la droga. Le foglie sono opposte, brevemente picciolate, ovali, ottuse o acute (var. acuminata Karst.) di color verde cupo con riflessi metallici nella pagina superiore, pallide nella inferiore, con stipole saldate fra loro, formanti una specie di guaina. I fiori sono pentameri, bianchi, riuniti in fitte cime terminali munite di quattro grandi brattee ovali acute decussate. I frutti sono drupe di color violaceo porporino oscuro.
Farmacologia. - La droga, che è iscritta in tutte le Farmacopee, è fornita dalle radici cordoniformi disseccate: queste hanno aspetto vermicolare per le anellature caratteristiche che le solcano e sono rivestite da una grossa corteccia di colore giallo bruno. In commercio però accanto alla vera ipecacuana ve ne sono altre fornite da specie congeneri, ma meno efficaci, e numerose false fornite da piante di diversissime famiglie.
La radice d'ipecacuana fu introdotta in Europa nel 1672 da Le Gras e il suo uso come antidissenterico fu propugnato nel secolo XVII dal medico Helvetius. Luigi XIV comperò da lui e fece noto il segreto di questo rimedio. La polvere d'ipecacuana collocata sulla pelle e sulle mucose le irrita: ad alte dosi (gr. o,50-2) per via interna è emetica per l'alcaloide che contiene (v. Emetina); a dosi più piccole (gr. 0,02) ha azione eccito-motrice gastrica, facilita l'espettorazione ed è antidissenterica. S'adoperano l'infuso di radice d'ipecacuana (0,30-1,5%), l'estratto, la tintura, il vino, gli sciroppi; s'associa la polvere d'ipecacuana al calomelano (pillole di Segond) ovvero all'oppio (polveri del Dower), ecc.